Le notizie che circolano su Roma in questi giorni non hanno tanto a che fare con la città, quanto piuttosto con le vicende giudiziarie che riguardano alcuni esponenti di spicco della Giunta Raggi.
E questo tema non mi appassiona.
Sarà la magistratura a stabilire se “qualcuno” ha sbagliato violando la legge. Detto ciò, Il leader di una squadra, come il Sindaco, vale tanto quanto le persone di cui si contorna.
Penso, che il torto più grande subito da Roma in questi ultimi 3 anni, non si possa riassumere con una indagine della Procura, perché in tutto questo tempo la nostra città è stata continuamente offesa, straziata e maltrattata da una Giunta comunale che i cittadini avevano deciso fosse in Campidoglio per far cambiare rotta alla città.
Invece in soli 3 anni sono riusciti a causare qualcosa che probabilmente non era mai avvenuto prima: hanno “semplicemente” tolto a Roma il suo presente e quindi, ogni speranza per il futuro. Una intera città spinta dentro a un baratro, cancellando completamente ogni prospettiva ed ogni idea di sviluppo. Nessuna visione e idea di
cosa è Roma e, cosa più grave, di quello che potrebbe diventare con un’amministrazione capace, preparata ed in grado di scegliere le migliori energie di cui circondarsi per rilanciare finalmente la Capitale d’italia come traino del Paese intero.
Amministrare Roma non è una questione di (H)onestà, che deve essere il presupposto, la precondizione per chiunque si occupi degli interessi della propria comunità.
Amministrare Roma vuol dire conoscerne le grandi complessità e le tante esigenze dei cittadini che la popolano.
Amministrare Roma significa avere il coraggio di scegliere e non dire “lasciateci lavorare” quando il lavoro in 3 anni non è mai neanche iniziato. Amministrare Roma vuol dire amore verso ciò che si fa e verso la città che si ha l’onore di poter amministrare. Tentativo fallito, ai danni dei romani. La Sindaca riconsegni la fascia tricolore e vada a casa