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Bagno di folla a Castel Gandolfo dopo la messa, il Papa: oggi c’è bisogno di una rivoluzione dell’amore

Città del Vaticano, 13 lug. (askanews) – Una “rivoluzione dell’amore” per sanare le ferite di troppi popoli “spogliati, derubati e saccheggiati”, quando non “vittime di sistemi politici oppressivi, di un’economia che li costringe alla povertà, della guerra che uccide i loro sogni e le loro vite”. A dirlo Papa Leone XIV nell’omelia per la messa che ha celebrato a Castel Gandolfo nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova.

“Oggi c’è bisogno di questa rivoluzione dell’amore. – ha detto papa Leone commentando il racconto del Buon Samaritano – Oggi, quella strada che da Gerusalemme discende verso Gerico, una città che si trova sotto il livello del mare, è la strada percorsa da tutti coloro che sprofondano nel male, nella sofferenza e nella povertà”.

Piccolo bagno di folla per Papa Leone che dopo la messa, si è recato a piedi nella non distante piazza Piazza della Libertà di Castel Gandolfo, per la recita dell’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti davanti al Palazzo Apostolico delle Ville Pontificie.

Nel breve tratto di strada, tra due ali di persone che lo salutavano, il papa ha avuto così modo di contraccambiare l’affetto dimostrato in questi giorni dagli abitanti del piccolo paese ai piedi dei Castelli romani.

Tante le persone che hanno voluto incontrare il Papa alcune delle quali giunte anche da fuori paese e che hanno iniziato ad affollare Castel Gandolfo già dalle prime ore del mattino.

Dopo aver ricevuto in dono un calice ed una patena, i parrocchiani della Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, al termine della messa celebrata da Leone XIV, hanno voluto ricambiare i regali donando al pontefice un cappellino da tennis di colore bianco con la scritta “LEONE XIV In illo uno unum”, insieme ad alcune magliette.

Altri doni nel segno dello sport, sono giunti anche dai ragazzi dell’oratorio don Bosco che hanno offerto al papa un pallone, mentre la locale Caritas gli ha regalato un cesto dall’organizzazione caritativa della Chiesa italiana.