Bruxelles, 19 nov. (askanews) – E’ possibile che venerdì a Bruxelles la Commissione avvii la procedura comunitaria d’infrazione contro l’Italia per l’uso del “golden power” da parte del governo, allo scopo di bloccare l’Ops (offerta pubblica di scambio) di Unicredit su Banco Bpm.
E’ quanto si apprende, tenendo presente il fatto che la messa in mora dell’Italia, primo stadio della procedura d’infrazione, era attesa da tempo, e che venerdì è previsto che la Commissione pubblichi il pacchetto mensile delle procedure d’infrazione.
Delle indagini sul caso, nel quadro del negoziato nella procedura cosiddetta “pilot”, che precede e cerca di prevenire le procedure d’infrazione formali, si occupano in particolare la direzione della commissaria ai Servizi finanziari Maria Luís Albuquerque, portoghese, e la direzione della Concorrenza, sotto la vicepresidente esecutiva Teresa Ribera.
Al Consiglio Ecofin di ottobre a Lussemburgo, Albuquerque si era espressa in modo piuttosto netto, affermando che la Commissione avrebbe usato gli strumenti a sua disposizione “riguardo a qualsiasi cosa che ostacoli la creazione del mercato unico dei servizi finanziari”.
In una “valutazione preliminare” inviata al governo italiano del 14 luglio scorso ai sensi dell’Art.21 del regolamento Ue sulle concentrazioni, e firmata dalla vicepresidente Ribera, si afferma che il decreto con cui è stato deciso di utilizzare il “golden power” contro l’operazione Unicredit-Banco Bpm “limita la libera circolazione dei capitali” e “incide sulla competenza esclusiva della Bce” sulla vigilanza bancaria in quanto “unica autorità ai sensi del diritto dell’Unione con il potere di imporre requisiti prudenziali”. (fonte immagine: European Union 2025).

