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lunedì, 1 Settembre, 2025
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Bayrou attacca Italia: dumping fiscale. P.Chigi replica: parole infondate

Milano, 31 ago. (askanews) – Ancora tensioni tra Italia e Francia, stavolta sul tema fiscale. Ad attaccare è il primo ministro francese Francois Bayrou, che in una intervista alle televisioni transalpine accusa l’Italia di fare “una politica di dumping fiscale”, riferendosi ai provvedimenti per invogliare “i più ricchi” a stabilire la residenza fiscale in Italia. La replica arriva con una nota di palazzo Chigi, che definisce “infondate” le accuse di Bayrou, esprimendo “stupore”.

Bayrou ha denunciato “il nomadismo fiscale” delle persone più facoltose, ovvero il fenomeno per cui “ci si trasferisce dove è più conveniente” dal punto di vista fiscale, citando l’Italia tra i Paesi che attuano politiche per invogliare questo tipo di trasferimenti.

Affermazioni “totalmente infondate” e che “stupiscono”, ribatte una nota di palazzo Chigi. In cui al contrario si rivendica: “L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione”. Ancora: “L’Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo Governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia”.

Al contrario, prosegue la nota di palazzo Chigi, “l’Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti ‘paradisi fiscali europei’, che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse”. Da qui la richiesta alla Francia: “Confidiamo che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all’Italia per intervenire in sede di Unione Europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei”.

Anche la Lega – da tempo in polemica con Emmanuel Macron e con il governo francese – interviene sulla questione: “Grave e inaccettabile attacco all’Italia, ai suoi imprenditori e ai suoi lavoratori, da parte di un governo francese ormai in piena crisi. Lasciamo a loro nervosismo e polemiche, noi preferiamo lavorare”.