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venerdì, 4 Luglio, 2025
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Bce, alcuni nel Consiglio ritengono già espansivi i livelli dei tassi

Roma, 3 lug. (askanews) – L’ultimo taglio dei tassi della Bce è stato deciso al termine di una ampia discussione, al Consiglio direttivo del 5 e 6 giugno scorsi, durante la quale alcuni componenti avevano inizialmente espresso la preferenza per confermare i livelli del costo del danaro.

Secondo quanto riportano i verbali della riunione, pubblicati oggi dall’istituzione monetaria, alla fine solo un componente del Consiglio si è espresso contro il taglio, gli altri si sono uniti al consensus per la nuova riduzione, ma la natura del dibattito lascia pensare che i segnali di pausa sui tagli – per la riunione di luglio – hanno alle spalle elementi che potrebbero rendere ulteriori riduzioni non facili da far approvare.

Secondo i verbali, infatti, alcuni esponenti del direttorio hanno sostenuto che già ai livelli attuali i tassi dell’area euro potrebbero essere considerati “in territorio espansivo”.

A inizio mese la Bce ha ridotto di altri 0,25 punti percentuali i livelli di riferimento per l’eurozona, con cui il tasso che resta più utilizzato come guida, quello sui depositi, è sceso a 2%.

Sul versante di coloro che vorrebbero una linea più morbida, alla riunione di inizio giugno “sono state espresse preoccupazioni che l’inflazione possa finire sotto il livello obiettivo” per il medio termine (18 mesi), riportano ancora i verbali. In questo ambito il 2026 potrebbe risultare un anno importante, perché le aspettative di inflazione potrebbero incorporare i risultati delle trattative salariali con effetti di secondo livello, in questo caso al ribasso, sull’inflazione.

Secondo i “falchi” invece, ovvero coloro che premono per una linea più rigorosa sul versante monetario, i rischi di avere un’inflazione sotto il livello obiettivo “vanno visti come limitati fino a quando non ci sarà un netto deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro”. Inoltre i livelli di inflazione potrebbero risultare sostenuti dall’emergere di pressioni al rialzo, specialmente dalle politiche di bilancio.

E qui “è stato obiettato – riporta ancora il documento – che dopo 7 tagli i tassi ora sono nettamente in territorio neutrale e forse in territorio espansivo”. Questo potrebbe anche essere suffragato dai dati delle indagini sul credito bancario.

Ad ogni modo, con la decisione del nuovo taglio dei tassi “il Consiglio direttivo è ben posizionato per navigare l’elevata incertezza che si prospetta (questo è il segnale di pausa per luglio, che viene ribadito nel documento-ndrt) mentre potrà disporre di una piena opzionalità per le riunioni future, per gestire i rischi bivalenti di inflazione in un’ampia gamma di scenari”. Secondo la Bce la partita sui dazi commerciali presenta infatti rischi sia al rialzo che al ribasso sul caro vita dell’area euro.

All’opposto, alla riunione di giugno è stato considerato che il mantenimento dei tassi al livello precedente avrebbe fatto aumentare il rischio di vedere l’inflazione finire sotto il valore obiettivo (2% simmetrico). (fonte immagine: ECB 2025).