Roma, 13 ott. (askanews) – Gli ultimi stress test condotti sulle banche europee “hanno mostrato maggiori perdite ma anche una maggiore capacità di assorbire queste perdite, rispetto alla precedente simulazione nel 2023”. E ora, nello stress test che verrà condotto il prossimo anno “chiederemo alle banche quali specifici scenari geopolitici possano danneggiare gravemente la loro redditività, la loro solvibilità e la loro liquidità”. Lo ha riferito la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, la tedesca Claudia Buch nelle sue dichiarazioni iniziali ad una audizione al parlamento europeo.
“Nel dialogo che intratteniamo con le banche, mettiamo in rilievo l’importanza di dare priorità investimenti di lungo periodo sulla sostenibilità dei modelli di business rispetto agli obiettivi di breve termine. Costruire una ampia resilienza, sia operativa che finanziaria, è cruciale per rispondere alle crisi emergenti”, ha proseguito. La crescita delle stablecoin e dell’intermediazione finanziaria non bancaria sono esempi di queste sfide.
Secondo Buch, “le sfide attuali richiedono più Europa non meno. Armonizzare le regole relazionali migliorerebbe in maniera rilevante l’integrazione, rafforzerebbe la concorrenza e migliorerebbe l’efficienza. L’armonizzazione è un elemento cruciale della semplificazione e l’unione dei mercati del capitali – ha detto – può essere un catalizzatore importante”.
Inoltre è cruciale fare progressi su uno schema europea di assicurazioni dei depositi, partendo dal lavoro già fatto dal Parlamento europeo. “Ridurrebbe i rischi di destabilizzazione da deflussi di depositi in fasi di stress, di indebolimento del collegamento tra titoli di Stato e banche e promuoverebbe l’integrazione dei mercati bancari europei”, ha concluso.