Roma, 13 nov. (askanews) – Per le banche la resilienza ai possibili shock geopolitici si basa “su modelli di business solidi”. Servono quadri di gestione e operativi “flessibili, per poter disporre di avere margini su una gamma” di possibili problematiche. E “la resilienza non deve andare alle spese della redditività di lungo termine”. Lo ha affermato la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, Claudia Buch nel suo intervento in apertura della conferenza organizzata dall’istituzione a Francoforte.
Buch ha rilevato che gli incidenti informatici e cibernetici riportati dalle banche in Europa sono raddoppiati negli ultimi anni. E che la cybersicurezza è un elemento chiave della tenuta agli shock geopolitici.
In questa fase la vigilanza bancaria sta rivedendo la sua attività con tre principali obiettivi: rafforzare l’efficienza rivedendo i processi decisionali e rimuovendo le complessità non necessarie nell’interazione con le banche; migliorare l’efficacia comunicando in maniera chiara alle banche qualunque grave lacuna che venga identificata e rafforzando gli interventi correttivi se necessari; terzo, ha proseguito Buch, rafforzando l’attenzione sui rischi più rilevanti e sulle attività e le vulnerabilità specifiche delle singole banche.
Anche nelle sue conclusioni, la presidente della vigilanza ha iniziato citando i rischi geopolitici “a cui tutte le banche europee sono esposte, che sia in maniera diretta o tramite potenziali ricadute o dipendenze sui servizi trans frontalieri”. Per ottenere risultati positivi “ci servono forti coordinamento e cooperazione internazionali”, ha concluso. (fonte immagine: ECB).

