Roma, 29 apr. (askanews) – Favoritismi, precarietà e diffusa sfiducia nei vertici dell’istituzione: è di nuovo un quadro negativo quello che emerge dall’ultima indagine condotta dal sindacato Ipso presso i dipendenti della Banca centrale europea. Ancora una volta viene bocciata la conduzione da parte di Christine Lagarde: la maggioranza dei dipendenti consultati (57,1%) esprime “bassa o nessuna fiducia” verso la presidente.
Ma i problemi alla Bce, secondo l’Ipso, vanno oltre quelli relativi alla figura di Lagarde, che era stata già oggetto di valutazioni negative in un altro sondaggio del sindacato a inizio 2024, che aveva avuto non poca risonanza mediatica. L’analisi rileva infatti una diffusa “insoddisfazione tra i dipendenti della Bce sulla trasparenza delle assunzioni e delle promozioni. Molti – riporta un comunicato – ritengono che sulle promozioni il favoritismo giochi un ruolo più importante delle prestazioni lavorative”.
Al tempo stesso “l’insicurezza sul posto di lavoro è una grande preoccupazione, in particolare per coloro che sono oggetto di continui rinnovi di contratti temporanei”, il fenomeno dei precari, quindi, che coinvolge anche il personale Bce. Sempre secondo l’Ipso “sono riportati alti livelli di stress, molti ritengono che le loro situazioni contrattuali vadano a inficiare la loro capacità di parlare liberamente o resistere a richieste irragionevoli”.
Oltre a Lagarde, la maggioranza dei dipendenti che hanno risposto hanno espresso bassa o nessuna fiducia verso l’intero Comitato esecutivo (51,9%) – il direttorio ristretto in cui oltre alla presidente partecipano altri cinque componenti, tra cui l’italiano Piero Cipollone – livelli anche più bassi di fiducia sono espressi per la direttrice delle risorse umane (62,8%) – ruolo occupato dal 2022 da Eva Murciano Sánchez, che ha una lunga carriera presso la Bce – e ancora peggio per la direttrice dei servizi (Cso) (68,5%), ruolo creato nel 2015 e, dal 2023, ricoperto da Myriam Moufakkir, reclutata dal settore privato.
Secondo Carlos Bowles, vicepresidente dell’Ipso “i vertici della Bce dovrebbero interessarsi ai problemi interni, ma non lo fanno, e nemmeno quelli che hanno nominato per questi compiti svolgono il lavoro. E questo è il motivo per cui la gente non di fida”.
Di fatto non si salva nemmeno la presidente del ramo di Vigilanza bancaria, Claudia Buch: nel suo caso meno di un dipendente su quattro (24,5%) riporta bassa o nessuna fiducia, mentre quasi la metà (47%) esprime fiducia che spazia dall’elevato al basso. Ma Bowles rileva che un’ampia quota di partecipanti (42,5%) dichiara di non essere in grado di fornire una valutazione, dato che non operano su quel segmento, ma sul ramo monetario, oppure perché essendo di nomina relativamente recente non hanno avuto modo di interagirci.
Interpellati sulla questione, dalla Bce rispondono sottolineando che “negli ultimi anni la presidente e altri componenti del Comitato esecutivo” e del direttorio sui servizi interni (Cso) “hanno aumentato il numero di occasioni in cui possono discutere direttamente con il personale. Nel 2024 – spiega un portavoce – Comitato esecutivo e Cso hanno avuto conversazioni con 2.770 dipendenti, tra caffè mattutini, incontri tematici e altri eventi interni”.
Il questionario Ipso è stato inviato a 4.700 dipendenti e sono pervenute 1.425 risposte totali, con livelli di copertura che secondo il sindacato fluttuano tra il 25% e il 30%, a seconda delle tematiche. L’Ipso è l’unico sindacato riconosciuto alla Bce, che essendo una istituzione europea con sede in Germania (a Francoforte) opera i maniera sui generis nelle relazioni sindacali.
Sempre secondo il sondaggio Ipso, due dipendenti della Bce su tre (66%) affermano di dissentire o dissentire totalmente rispetto all’idea di nutrire fiducia su onestà delle comunicazioni rispetto alla gestione delle risorse umane. Quasi tre dipendenti su quattro (74%) rispondono negativamente sui livelli di soddisfazione su trasparenza di assunzioni e promozioni alla Bce. Il 68% dei consultati rispondono invece positivamente sul fatto che i rappresentanti dei dipendenti, piuttosto che la direzione delle risorse umane, dovrebbero essere consultati dal Comitato esecutivo prima di decidere questioni relative ai dipendenti.
Infine c’è l’analisi comparata con un sondaggio analogo effettuato 10 anni fa, nel 2015, in quel caso direttamente dalla Bce, rispetto a domande che erano state poste anche in quella occasione. Secondo l’Ipso risulta ora di 12 punti percentuali più alta, al 77% la quota di coloro che ritengono che si possa far carriera alla Bce “conoscendo le persone giuste”, mentre è calata specularmente di 12 punti, al 34%, la percentuale di coloro che ritengono che si faccia carriera lavorando bene.
E’ salita di 22 punti percentuali al 52% la quota di coloro che ritengono lo stress un problema concreto, di 26 punti, al 68%, la quota di coloro che si dicono riluttanti a riportare problemi o errori ai superiori ed è balzata di 33 punti, al 72% la quota di coloro che dissentono con l’affermazione che la Bce risulti efficace sulla promozione delle persone più competenti. Infine, tra i precari è schizzata di 45 punti percentuali all’89% la quota tra coloro che, avendo contratti a breve termine, valutano negativamente la sicurezza sul lavoro.
Secondo la Bce, invece, una indagine interna condotta lo scorso anno e su cui sono pervenute 3.000 risposte da parte dei dipendenti “ha mostrato che l’85% del personale si dice fiero di lavorare alla Bce, l’81% concorda sul fatto che lavorare alla Bce ha un profondo significato e il 90% – riporta ancora un portavoce – crede nella missione e nello scopo della Bce”.
Secondo Bowles questi dati non sono incompatibili con l’indagine Ipso, dato che l’inchiesta Bce non poneva quesiti sui temi su cui il sondaggio sindacale rileva criticità. In base ai suoi rilievi, l’Ipso raccomanda ai vertici dell’istituzione di “intervenire sull’insicurezza nel lavoro, promuovere procedure di promozione basate sul merito, aumentare la trasparenza su assunzioni e promozioni, migliorare il bilanciamento tra lavoro e vita privata e migliorare il coinvolgimento dei rappresentanti del lavoratori nelle decisioni sul personale”. (fonte immagine: IPSO).