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Bce, Schnabel: vicini al punto in cui fare pausa o fermare tagli tassi

Roma, 19 feb. (askanews) – Alla Bce “ci stiamo avvicinando al punto in cui potremmo dover fare una pausa o arrestare i nostri tagli ai tassi di interesse”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, l’esponente tedesca che siede nel Comitato esecutivo della Bce in una intervista al Financial Times.

Interpellata sulla remota ipotesi di futuri rialzi, risponde invece “No. Questo lo escluderei”. Il punto, secondo Schnabel, è che con le riduzioni già operate al costo del danaro il livello restrittivo della linea monetaria “si è ridotto in maniera rilevante, in misura tale che non possiamo affermare in maniera risoluta che la nostra linea resti restrittiva”.

L’economista spiega che in questo ambito la Bce guarda attentamente alle indagini presso le banche, che nell’ultima edizione riportavano che 9 istituti su 10 affermano che il livello dei tassi non ha effetti sulla domanda di prestiti, mentre un anno fa un terzo delle banche rispondeva che i tassi frenavano la domanda.

Sul se a marzo bisognerà rimuovere, dal comunicato del Consiglio direttivo, il riferimento alla intonazione restrittiva della linea monetaria – posto che generalmente è atteso un nuovo taglio dei tassi di interesse da 25 punti base – “si tratta di una discussione che avremo” al prossimo direttorio. Ad ogni modo “non bisogna assegnare eccessiva importanza a differenze dell’ordine di 25 punti base”.

Dato che non è più chiaro se la politica monetaria sia ancora restrittiva “per me la direzione di marcia non è a sua volta più chiara”, insiste. Peraltro, per quanto riguarda l’inflazione, i recenti rialzi dei prezzi dell’energia sono un fattore da “monitorare attentamente. Secondo me – dice ancora Schnabel – i rischi sulle nostre prospettive di inflazione si sono in qualche misura mossi verso il rialzo. Quindi non escluderei che l’inflazione torni al 2% più tardi di quanto abbiamo anticipato. Ma questo resta da verificare”.

Il quotidiano la subissa di domande sul concetto “tasso di interesse naturale” (R*), ovvero il livello del costo del denaro compatibile con una inflazione stabile in una economia che funziona a piena capacità. Secondo Schnabel il concetto ha rilevanza dal punto di vista analitico e accademico, ma è circondato da incertezza: alla Bce “sappiamo che ne sappiamo davvero poco”. E comunque “non può essere in alcun modo una guida affidabile per la politica monetaria” del giorno per giorno. (fonte immagine: ECB 2024).