Roma, 11 feb. (askanews) – La Banca centrale europea torna a lanciare esortazioni ad effettuare riforme strutturali per sostenere crescita economica e competitività. “L’Europa si trova di fronte a sfide cruciali per rafforzare la produttività, gli investimenti e l’innovazione e in questo modo la sua competitività e resilienza”, afferma l’istituzione in un articolo anticipato dal Bollettino economico, che verrà pubblicato integralmente giovedì.
I problemi della competitività sono collegati alla bassa crescita della produttività, alla eccessiva pesantezza degli oneri burocratici – per cui raccomanda semplificazioni ma non deregolamentazioni – e alle prospettive demografiche, tutti i nodi collegati a questi aspetti vengono accentuati dalle tensioni geopolitiche, dalla frammentazione del commercio internazionale e dalla prospettiva di persistenti prezzi elevati sull’energia.
Intervenire su queste sfide, secondo la Bce richiede “ampie riforme strutturali che puntano a maggiore efficienza regolamentare, miglioramenti della governance e delle capacità amministrative migliora qualità dell’educazione e della creazione di competenze e modernizzazione delle infrastrutture”.
Nel frattempo, in Europa la popolazione si sta riducendo “le nostre società stanno invecchiando, quindi mantenere la forza di lavoro dipenderà da maggiori tassi di partecipazione, specialmente tra le donne e le persone più anziane, assieme a politiche di migrazione ben mirate per intervenire sulle carenze occupazionali – dice la Bce – e per sostenere la crescita di lungo termine”.
Lo studio cita le proposte contenute nel rapporti stilati da Mario Draghi e da Enrico Letta per rafforzare il mercato unico e per fare leva sulle economie di scale dell’Unione europea, vanno sfruttate “dove queste creano valore aggiunto”. L’analisi ripropone
Le politiche nazionali devono dare priorità all’aumento della crescita tramite misure che supportino il dinamismo delle imprese, dice ancora la Bce, l’adozione di tecnologie, il finanziamento degli investimenti privati e innovazioni chiave che intervengano su carenze del mercato del lavoro e carenze di competenze.
A livello europeo servono misure addizionali “per assicurare beni pubblici tra cui energie a prezzi sostenibili e più verdi, ricerche (su settori) chiave e infrastrutture digitali per un avanzamento più diffuso delle tecnologie, specialmente sull’intelligenza artificiale”.
Secondo la Bce “serve più Europa dove conta”. Riforme strutturali in questa direzione “renderebbero anche più efficace da trasmissione delle della politica monetaria in tutta l’economia dell’area euro in questo modo – osserva lo studio – preservando la stabilità dei prezzi”.