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domenica, 20 Luglio, 2025
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Bolzano Danza, la 41esima edizione parla di insurrezione e passioni

Bolzano, 21 lug. (askanews) – Un festival che vuole essere vivo e coinvolgere sia il pensiero sia il corpo. La 41esima edizione di Bolzano Danza inaugura un triennio di direzione artistica affidata a Anouk Aspisi e Olivier Dubois, che hanno immaginato una “Trilogia della passione”. “Abbiamo voluto creare un momento di incontro – ha detto Dubois ad askanews – per dedicare del tempo a confrontarci con l’arte, a tutti i livelli, dalle piccole associazioni alle grandi compagnie internazionali che si sono ritrovano qui a Bolzano. Vogliamo pensare, ma anche divertirci”.

Per il 2025 l’argomento scelto è “Insurrezione”, una parola forte in un momento politico particolare, che poi negli anni seguenti si declinerà in “Orizzonte” e “Riconciliazione”. “È un invito a ciascuno a fare la propria rivoluzione interiore – ha aggiunto il direttore – provare a deostruire ciò che possiamo sapere e quindi potere affrontare l’orizzonte del futuro nel prossimo capitolo e infine una sorta di riconciliazione con il mondo nella terza edizione di questo festival”.

Il festival, organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, si svolge in diversi luoghi della città e, oltre agli spettacoli, propone anche incontri, talk, presentazioni e laboratori. “C’è tanta danza in questo primo episodio del festival – ha detto Anouk Aspisi -. In particolare ospitiamo sia dei giovani danzatori, sia dei grandi nomi come Preljocaj, Lia Rodrigues, Mette Ingvartsen, Giséle Vienne con Crowd che è una rave meravigliosa e per il finale, Mazelfreten con la techno e l’elettronica è proprio un vero ballo sul palco e poi invitiamo le persone a ballare con noi”.

Nella visione dei due direttori artistici il festival è il mondo. Lo attraversa, lo trasforma e lo rimette in discussione, per offrire spazio a tutte le voci. E la danza è il tramite di questa idea di inclusione. “La danza – ha concluso Anouk Aspisi – è un’espressione umana, arcaica, universale, come la musica, quindi quando si balla si si ritrova veramente profondamente il corpo, il corpo è la nostra identità, prima del dove siamo. E’ la prima identità il corpo”.