Roma, 19 lug. (askanews) – “Il 19 luglio di trentatré anni fa, in via D’Amelio a Palermo, venivano barbaramente assassinati il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Quel sacrificio, come quello di Giovanni Falcone poche settimane prima, ha scosso la coscienza di tutti noi e ci richiama al dovere di non abbassare mai la guardia. Ricordare oggi Borsellino, la sua scorta e tutte le vite spezzate dalla violenza mafiosa non è un atto formale: significa ribadire chi siamo. Da che parte stiamo. Dedico questo momento a loro. A ogni servitore dello Stato. Ad ogni sindacalista, giornalista, studioso, imprenditore. Ad ogni persona caduta per mano criminale”. Così la leader della Cisl, Daniela Fumarola, appena rieletta dal consiglio generale leader della confederazione.
“Ad ogni persona che ha pagato con la vita il suo amore per la comunità nazionale e per la legalità – ha aggiunto – la loro memoria è un faro che ci guida nel nostro impegno quotidiano. La Cisl farà sempre la sua parte per tenere viva quella luce: saremo accanto a chi combatte il racket, a chi si oppone al caporalato, a chi dice no al pizzo e a ogni forma di sopruso”.