Venezia, 11 feb. (askanews) – “Nel confronto tra la Terra e il Mondo, Il Mondo richiede l’intelligenza. Alla Biennale il farsi Mondo della Terra trova un codice, un riferimento, che tutti noi riusciamo a riconoscere come urgente, proprio per dare le risposte a ciò che oggi la Terra nel farsi Mondo, nel momento in cui il Mondo si sgretola, possa essere d’aiuto in virtù di scienza, in punto di genio e in punto di ingegno”. È particolarmente ispirato Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, nella sua presentazione della 19esima Mostra internazionale di Architettura, diretta da Carlo Ratti, presentata oggi a Ca’ Giustinian in vista dell’apertura al pubblico del prossimo 10 maggio.
“Tra la Terra è il Mondo c’è la Polis, c’è l’abitare”, ha aggiunto Buttafuoco, e poi, ragionando sulla dimensione di “casa”, ha citato Luciano Violante: “Voglio riprendere quello che Luciano Violante ha posto qualche settimana fa come questione urgente – ha detto – che è tema di architettura e di confronto specificatamente politico, ed è tutto in una parola che porta nitore quando vediamo la devastazione, la parola è ‘domicidio’. Non si tratta solo della distruzione di alcuni edifici come accade nei conflitti, ma della sistematica e deliberata distruzione, che ormai accade in tutte le guerre, di tutte le abitazioni, di tutte le scuole, di tutti gli ospedali per privare un popolo di tutte le possibilità di sussistenza e di esistenza. Per trasformare un popolo in mandria”. Buttafuoco ha citato la Malesia, l’Ucraina, Gaza, come simboli della guerra contemporanea e, forte di una postura profondamente umanista e istituzionale, ha chiosato ricordando che “Il dovere della Biennale come istituzione pubblica è offrire l’esercizio costante di quella magnifica libertà che è lo spirito critico”.
Un discorso che riallaccia intensamente la nuova Mostra, che sarà intitolata “Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva”, alle ultime edizioni della Biennale Architettura, che hanno segnato una vocazione politica e sociale profonda, hanno stabilito una postura fondamentale della Biennale come istituto e l’hanno, nei fatti e nei progetti, riportata a un ruolo cruciale di promozione del dibattito pubblico, non solo sull’architettura, ma, permettetecelo, sul senso del nostro essere umani in questa Terra che si fa Mondo. Come diceva Ludwig Wittgenstein, “Il mondo è tutto ciò che accade”: ciò che la Biennale Architettura prova a innescare anche quest’anno è l’apertura di molteplici finestre su questo accadere, con una solida consapevolezza filosofica, così come un’indispensabile, come testimoniato dalla stessa persona di Carlo Ratti, applicazione pratica, reale, grazie alle tante forme dell’intelligenza. (Leonardo Merlini)