Roma, 3 nov. (askanews) – Dopo la brutta sconfitta di Eindhoven, ma rinvigorito dal primato solitario riconquistato in Serie A, il Napoli torna in campo in Champions League. Allo stadio Maradona arriva l’Eintracht Francoforte, una squadra temibile e imprevedibile, capace di segnare tanto quanto subisce. Alla vigilia, Antonio Conte ha parlato a Sky Sport 24 con il tono deciso di chi sa che la partita di domani vale molto più di tre punti.
“Mettiamo ora il campionato in un cassetto ha detto per noi è troppo importante affrontare il match di domani”. L’allenatore azzurro non nasconde le preoccupazioni per le condizioni di Gilmour e Spinazzola: “Hanno solo infiammazioni a livello pubico, non problemi muscolari. Oggi valuteremo con lo staff medico, perché giocando ogni tre giorni la fatica incide. Dobbiamo vincere per restare in carreggiata, nonostante le difficoltà e i nuovi da inserire”.
Sul piano tattico, Conte non si fa illusioni: “L’Eintracht segna molto e incassa tanto? Mi immagino di fare un gol in più di loro. Va bene anche il 6-5, non solo 1-0”. Una battuta che nasconde però l’ossessione per la concretezza: vincere, comunque e dovunque.
Guardando al calendario, novembre potrebbe essere un mese chiave per la qualificazione agli ottavi. “Affrontiamo una squadra difficile, che ha segnato cinque gol al Galatasaray. La Champions è un mondo a parte, non ci sono cenerentole. Alcune squadre hanno meno stress e questo incide anche sugli infortuni. Ma io sono sereno: la squadra è forte mentalmente e sabato ne ho avuto la prova”.
Poi, la conferenza stampa si trasforma in un manifesto. Conte difende i suoi e lancia un messaggio chiaro all’ambiente: “Attaccanti in crisi? Eppure siamo primi. Prima ci criticavano per la difesa, ora per l’attacco. Si guarda sempre il bicchiere mezzo vuoto. A inizio stagione c’è stato un pompaggio delle aspettative tremendo, ma abbiamo superato mille problemi. Eppure si parla di terremoto: invece siamo primi”.
Infine, l’appello ai tifosi, con la consueta schiettezza: “Il tifoso napoletano non deve farsi prendere in giro. Da fuori basta poco per esaltare prima e deprimere poi. Bisogna ascoltare solo noi, allenatore e giocatori. Napoli che lotta in testa dà fastidio, lo capisco. Ma il gruppo è compatto e dà tutto: questo fa paura”.

