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martedì, 23 Dicembre, 2025
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Calcio, Gattuso: "Il chiodo fisso è andare al Mondiale"

Roma, 23 dic. (askanews) – Rino Gattuso si racconta a sei mesi dal suo insediamento sulla panchina della Nazionale. In una lunga intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV, il ct azzurro ha ripercorso l’inizio della sua avventura alla guida dell’Italia, soffermandosi anche sui play-off di marzo che metteranno in palio il pass per i Mondiali.

“Quando mi è stato proposto di diventare commissario tecnico ho detto subito di sì, senza pensare ai pro e ai contro”, ha spiegato Gattuso. “Sono orgoglioso di rappresentare il mio Paese. Mi sento un privilegiato: allenare la Nazionale italiana è qualcosa che milioni di persone sognerebbero. Ho una grande responsabilità, ma convivo con la pressione da tutta la vita”. Il ct ha ricordato anche i sacrifici della sua giovinezza, quando a dodici anni lasciò casa per inseguire il sogno del calcio: “Sapevo che tornare indietro avrebbe significato fallire. È da allora che vivo con questo peso sulle spalle”.

Il bilancio dei primi sei mesi parla di sei partite, cinque vittorie e una sola sconfitta. Un percorso che ha permesso all’Italia di rialzarsi dopo la pesante caduta di Oslo contro la Norvegia. “Sapevo che non sarebbe stato facile, ma nelle sei partite disputate – tranne l’ultimo secondo tempo, dove abbiamo sbagliato – i giocatori hanno dato tutto”, ha sottolineato Gattuso. “Ho visto atteggiamenti molto positivi, una mentalità giusta e un forte senso di appartenenza. Il gruppo sta cercando di dare tutto quello che ha e penso che questo si percepisca”.

Ora però l’attenzione è rivolta ai play-off di marzo: prima la semifinale contro l’Irlanda del Nord, poi l’eventuale finale con la vincente tra Galles e Bosnia. “Non dobbiamo ripetere l’errore di quattro anni fa con la Macedonia del Nord”, ha ammonito il ct. “Nel calcio moderno non esistono partite facili. L’importante è saper reagire alle difficoltà e mantenere continuità per novanta minuti. Ci giocheremo qualcosa di fondamentale e tutta la nazione ci sta aspettando”.

Il ritorno al Mondiale, che manca all’Italia dal 2014, resta l’ossessione dichiarata di Gattuso: “Il chiodo fisso è tornare ai Mondiali, dove per tanti anni siamo stati protagonisti. Dobbiamo volerlo a tutti i costi, senza vedere fantasmi alla prima difficoltà”.

Nonostante l’importanza della posta in palio, Gattuso predica calma e concentrazione sul presente. “Devo vivere alla giornata. Oggi sono una persona diversa rispetto al passato. Il mio compito è dare tranquillità, sbagliare il meno possibile e fare le scelte giuste. Se pensassi già ora alla partita di marzo, rischierei di arrivarci senza lucidità”.

Da qui alla primavera, il ct seguirà con attenzione tutti i calciatori convocabili, girando l’Italia e mantenendo un contatto costante con il gruppo. “Parlo spesso con i ragazzi, non solo con i veterani. Mi piace confrontarmi con loro e restare vicino alla squadra”.

Gattuso ha infine sottolineato lo spirito di sacrificio mostrato dai suoi giocatori, pur in un contesto in cui gli italiani in Serie A sono sempre meno: “Abbiamo calciatori forti. In questi mesi ho apprezzato molto i sacrifici fatti, anche da chi è rimasto con noi nonostante problemi fisici. Un gruppo vero non si costruisce in tre o quattro giorni”.