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Calcio, Italia contestata a Chisinau, Gattuso: "Non lo accetto"

Milano, 13 nov. (askanews) – “Quello che ho sentito oggi è una vergogna, non lo accetto”. Dopo il sofferto 0-2 a Chisinau contro la Moldova, che, complica la vittoria della Norvegia sull’Estonia costringerà l’Italia a giocare i playoff per qualificarsi ai Mondiali, il ct azzurro Rino Gattuso si scaglia contro gli ultras Italia, che, al 73′, avevano iniziato a contestare la squadra, ancora ferma sullo 0-0. “Io ho visto un’Italia che ha giocato e loro non hanno mai tirato in porta: non esistono partite facili, se siete rimasti all’11-1 (della Norvegia ai Moldavi) non è un problema mio. Io sono molto soddisfatto, andiamo avanti. – esordisce Gattuso -. Piuttosto è una vergogna la contestazione dei tifosi, mi dispiace quello che ho sentito oggi. Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare: bisogna stare uniti, perché la squadra sta combattendo in campo con le difficoltà e sentire 500 tifosi che contestano fuori casa non lo accetto”.

Il ct della Nazionale, poi, analizza l’impatto dei due centravanti subentrati, Retegui e Pio Esposito, dopo le difficoltà palesate da Scamacca e Raspadori: “Mettendo 11 giocatori nuovi dal primo minuto oggi pensavo che potevamo pure perderla: quando cambi così tanto… Invece chapeau”, si complimenta con i suoi Gattuso, che chiude con un pizzico di polemica sulla formula di qualificazione. “Il record di sei partite vinte dall’Italia? Dovete chiederlo a chi fa i gironi e le regole – punge -. Nel 1990 e 1994 c’erano due africane, adesso sono 8… Non è una polemica, ma ai nostri tempi la migliore seconda andava direttamente ai Mondiali. Le difficoltà ci sono e lo sappiamo bene”.