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martedì, 1 Luglio, 2025
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Calcio, Lautaro-Calhanoglu, lo scontro è social

Roma, 1 lug. (askanews) – Volano gli stracci dopo l’eliminazione dell’Inter per mano del Fluminense al mondiale per club. Apre le danze capitan Lautaro Martinez. “Il mister è arrivato e ci ha dato una spinta importante, qui però bisogna volerci stare: chi vuole stare, rimanga; chi non vuole, vada via, arrivederci: io voglio lottare per obiettivi importanti, questo è il messaggio che lancio a tutti…” ha detto il capitano dopo il ko agli ottavi. Il riferimento è sembrato calzare a pennello per Hakan Calhanoglu, che aveva già raggiunto la famiglia per le vacanze e che è da settimane al centro di voci di mercato che lo accostano al Galatasaray. Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha poi provato a rintuzzare: “Sono parole da capitano, il suo richiamo trova condivisione nella società, è lo spirito vincente che può portarci lontano. Immagino si riferisse a Calhanoglu, con cui parleremo e risolveremo nel migliore dei modi. Al momento non ci ha manifestato nulla, ma siamo pronti ad ascoltarlo. Quando un giocatore vorrà andare via e ce lo chiede le porte sono aperte”. A Lautaro risponde prima la moglie di Calhanoglu: “Alcune persone non sono fedeli a te. Sono fedeli al loro bisogno di te. Una volta che i loro bisogni cambiano, cambia anche la loro lealtà. Non rimpiangere di avere un cuore buono. Tutte le cose buone tornano e si moltiplicano, Hakan”, ha scritto sui social. Poi anche il giocatore turco, sempre tramite social, ha fatto conoscere la sua opinione: “Rispetto ogni opinione – anche quella di un compagno, anche quella del presidente. Ma il rispetto non può essere a senso unico. L’ho sempre dimostrato, dentro e fuori dal campo. Non ho mai tradito questa maglia. Non ho mai detto di non essere felice all’Inter – ha scritto in un post su Instagram – In passato ho ricevuto offerte – anche molto importanti. Ma ho scelto di restare. Perché so cosa rappresenta per me questa maglia. E pensavo che le mie scelte parlassero da sole. Ho avuto l’onore di essere il capitano della mia nazionale. E li ho imparato che il vero leader è quello che resta accanto ai suoi compagni, non quello che cerca un colpevole quando è più facile farlo”. E ancora: “Amo questo club. E amo questi colori, per cui ogni giorno ho dato tutto. Il futuro? Lo vedremo. Ma la storia ricorderà sempre chi è rimasto in piedi. Non chi ha alzato di più la voce”.