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giovedì, 17 Luglio, 2025
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Calcio, Pioli: "Tornare a Firenze la cosa giusta da fare"

Roma, 16 lug. (askanews) – “Venire a Firenze era la cosa giusta da fare”. Così Stefano Pioli che torna alla guida della Fiorentina dopo le esperienze recedenti. Ha detto di vivere “molto delle mie emozioni” e di non aver avuto dubbi sulla scelta. Ha descritto l’esperienza attuale come il “momento più alto della mia carriera”, con “ottime sensazioni” grazie allo “spessore umano” trovato e a un centro sportivo “tra i più belli che abbia mai visto”. Ha aggiunto: “Mi sento pronto per fare un grandissimo lavoro.” Con un contratto triennale, Pioli ha fissato obiettivi ambiziosi: “Vogliamo provare ad alzare un trofeo e andare in Champions.” Pur riconoscendo la difficoltà, ha affermato: “Noi dobbiamo provare a fare meglio degli avversari. Qui abbiamo tutto per lavorare bene.” Ha ribadito la sua “voglia di sfide”, spiegando che altrimenti avrebbe fatto “scelte più comode”. La Conference League è vista come un impegno serio: “La preparazione sarà orientata nel cominciare bene il preliminare e una volta passati quelli penso che la Fiorentina debba avere le ambizioni per arrivare fino in fondo.” Il tecnico ha insistito sulla qualità dei giocatori, affermando: “Io voglio più giocatori possibili di qualità, poi chiaro che essa non basta, ma nella mia testa c’è quella di mettere una squadra con giocatori di qualità.” Ha sottolineato l’importanza di uno stile di gioco chiaro e fluido, non legato a un modulo fisso: “Ormai le strutture di gioco sono fluide per cui non ragionerei di modulo. Voglio trasferire alla squadra certi concetti.” L’imprevedibilità è un concetto chiave: “L’imprevedibilità è la base per battere gli avversari.” Ha menzionato la possibilità di far convivere in attacco giocatori come Kean, Dzeko e Gudmundsson: “Non saremo sempre gli stessi ma l’idea di farli giocare tutti insieme c’è. Poi molto dipenderà dalla loro capacità di collaborare. Ripeto: più giocatori di qualità abbiamo e più abbiamo possibilità di vincere.” Pioli ha elogiato Moise Kean (“Con Moise ho parlato in questo periodo ma non so se ho inciso sulla scelta di restare. Lui è molto grato a Firenze. In questi giorni l’ho visto sereno e voglioso di lavorare. È un giocatore molto forte”), Edin Dzeko (“È un giocatore di grande valore e che alza il livello della squadra”), e Albert Gudmundsson (“È un giocatore di qualità, di grande intelligenza e che ama determinare. Lui è uno che dà tante soluzioni in attacco e conto molto su di lui”). Ha confermato Ranieri come capitano: “Ho parlato con Ranieri e sarà lui il capitano. Gli ho chiesto se si sente di avere un peso così importante da reggere perché il mio capitano aveva un livello molto alto (Astori, ndr). L’ho visto molto motivato e sarà un ottimo capitano.” Ha inoltre annunciato che Martinelli sarà il secondo portiere, affiancando De Gea. Sottolinea l’importanza di avere una rosa lunga ma non eccessivamente numerosa, con “due giocatori per ruolo e più o meno dello stesso livello, magari con caratteristiche diverse.” Il rapporto con il presidente Commisso è descritto come positivo: “Ci siamo sentiti più volte, lui ha investito tanto su di me e io investirò tanto sulla Fiorentina. Entrambi vogliamo che la Fiorentina cresca di livello.” Ai tifosi, Pioli promette il massimo impegno: “Noi daremo sempre il massimo ogni giorno per far sì che questa stagione sia la migliore possibile.” Ha ricordato un episodio significativo con i tifosi della Curva, definendoli “tifosi puri” con una “passione incredibile.” Riguardo la sua esperienza in Arabia, Pioli l’ha definita arricchente (“È stata un’esperienza e come tutti le cose ci sono state positive e negative. Ho conosciuto una nuova cultura che mi ha reso ancor più elastico”), ma ha ribadito la sua volontà di tornare nel calcio europeo per affrontare “sfide che hanno più pressione ma che possono darmi più soddisfazione.” Ha concluso con una forte consapevolezza di sé: “Non mi sono mai sentito così preparato.”