Roma, 9 dic. (askanews) – Alla vigilia della sfida europea contro il Pafos, Luciano Spalletti ha parlato di identità, continuità e responsabilità. Un incontro con la stampa lungo, schietto, nel quale il tecnico bianconero ha toccato tutti i nodi critici del momento, senza sconti per nessuno. Spalletti respinge l’idea che i giocatori abbiano bisogno di “cinque partite consecutive” per dimostrare il proprio valore: “Funziona che vai forte tutti gli allenamenti. Dopo due settimane ti do 10 minuti, poi un tempo, poi una partita e poi cinque. Non puoi alternare una volta bene e una male e poi chiedere spazio”. E aggiunge: “Perdono fiducia, non so cosa succede. Gliel’ho detto: da qualche parte devo forzare di più”. Sui continui alti e bassi, il tecnico sottolinea come il calcio moderno renda sempre più relativi i moduli: “Ormai i sistemi si deformano, c’è una continua rotazione. Il 4-3-3? Cambia poco, anche se avere un difensore destro mi permetterà di fare cose diverse”. La difficoltà principale, spiega, è allenare il gruppo al completo per via dei ritmi serrati: “Li conosco meglio ora, ma averli tutti insieme a un’intensità alta è complicato”. Spalletti chiarisce le parole dei giorni scorsi su Yildiz: “Probabilmente l’ho detta male. Ha potenziale enorme, ciò che vedete è solo una parte”. Il tecnico ricorda come disse lo stesso anche a Kvaratskhelia ai tempi di Napoli. Sulla scelta tattica senza attaccanti al Maradona, si assume la responsabilità: “Gliel’ho detto negli spogliatoi: con quelle scelte vi ho danneggiato”. E Kalulu conferma. Thuram “è forte, professionista top”, anche se alterna momenti buoni e altri meno. Buone notizie per la difesa: “Rugani e Bremer saranno convocati, li aspetto a braccia aperte”. La fiducia non è cambiata: “Ho le stesse certezze del primo giorno. Mi fanno stare sull’ottovolante, ma non cambierò atteggiamento”. Riguardo al reparto offensivo ammette: “I numeri non sono quelli desiderati. Ma ho visto belle giocate, dobbiamo ripeterle più spesso”. Infine, uno sguardo alla gara di domani: “Il Pafos è tosto, pieno di brasiliani e portoghesi che sanno giocare. Ti vengono addosso forte, poi se salti il pressing si abbassano e ripartono con qualità. Dobbiamo evitare le transizioni e non farci intimidire”.
Calcio, Spalletti sprona la Juve: "Serve continuità"
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