Ottima, spregiudicata e promettente iniziativa, quella organizzata ieri dal Circolo “I Liberi e Forti” di Roma sul tema “La nostra Europa con De Gasperi e Spinelli”.
È la prova, in controluce, che le migliori culture del ‘900, appartenenti all’intero arco costituzionale, custodiscono una preziosa grammatica comune; una grammatica capace di generare non solo il confronto dialettico bensì pure talune opzioni e “combinazioni di alleanze” in grado di assecondare nel Paese un dinamismo sociale e politico, anche a geometria variabile, ma sempre nella sicurezza dei “fondamentali democratici” e nell’equilibrio della convivenza civile.
In brutale sintesi: esiste una potenziale e vincente alternativa all’osceno connubio qualunquista giallo-verde .
Conservo per altro il convincimento che le culture politiche democratiche del ‘900 (quella gramsciana e quella radicale comprese) sono destinate tutte al tramonto storico… se non si rigenerano, ibridandosi reciprocamente per rilanciare il loro dna in una sintesi nuova, di respiro europeo.
E il momento per testare ed inverare tale ipotesi “cade” il 26 maggio prossimo.
Non perdiamo questo treno: potrebbe essere l’ultimo anche per il popolarismo cristiano-sociale, che è la mia personale opzione di fondo.