Roma, 11 nov. (askanews) – Il mercato immobiliare mostra ottimi segnali di vitalità nel 2025, ma allo stesso tempo manifesta primi segnali di uno scollamento tra domanda e offerta. È quanto emerge dall’ultima Indagine Fimaa-Confcommercio sul mercato immobiliare residenziale italiano. “Le proiezioni per il numero delle compravendite dell’intero anno, prevedono un incremento del 4,5% – spiega Santino Taverna, presidente di Fimaa-Italia Confcommercio – e supereranno probabilmente, le 750 mila transazioni. Si prevede anche un aumento dei prezzi stimato in circa il 3,9%. La domanda di acquisto è solida mentre l’offerta risulta attualmente in contrazione”.
Come evidenzia l’indagine condotta dalla Federazione, infatti, la domanda di acquisto di abitazioni si sta rafforzando. Nel secondo quadrimestre è risultata in crescita nel 29,4% dei casi, un netto balzo in avanti rispetto a quanto succedeva un anno fa, quando la quota di giudizi si attestava al 9,7%. La quota più rilevante è rappresentata ancora dai giudizi di stabilità della domanda, ma la percentuale (55,7%) si riduce sensibilmente rispetto a un anno fa (68,3%). Analogamente anche per i casi in cui si registra una domanda in calo che si attesta al 14,9%, contro il 22% del secondo quadrimestre 2024.
Per quanto riguarda l’offerta di abitazioni in vendita, le ipotesi in cui l’offerta è in crescita si sono ridotte all’8,7%, contro il 17,7% dell’anno precedente. Crescono invece sia i casi in cui l’offerta rimane stabile (raggiungono il 47,8%, dal 44,2% di un anno fa) che quelli in cui diminuisce (toccano quota 43,2%, rispetto al 38,1% del secondo quadrimestre 2024).
Le aspettative per l’ultima frazione dell’anno confermano questi trend. C’è un sostanziale ottimismo sul fronte della domanda, con il 28,8% degli agenti immobiliari accreditati FIMAA che prevede un’ulteriore crescita (erano al 19% un anno prima), mentre il 50,5% si attende che resti stabile (65,1%). Si amplia però la platea di coloro che si aspettano una battuta di arresto (20,7%, contro il 15,9% di un anno fa). Per quanto riguarda l’offerta, solo il 10% del campione confida in un aumento (un anno fa erano quasi il doppio, il 18,7%), mentre la quota di chi si attende un mercato stabile subisce un leggero calo (50,6%, contro il 51,6% del secondo quadrimestre 2024). I giudizi su un ulteriore calo arrivano così al 39,4%, un anno fa erano al 29,7%).
Sul fronte dei prezzi, il 32,2% degli agenti FIMAA si attende un aumento (erano al 23,7% un anno prima), ma allo stesso tempo cresce – anche se in maniera meno sensibile – la platea di coloro che propendono per una diminuzione (15,7%, da 13,7%). Si attestano al 52,1% i giudizi sulla stabilità (62,6%). Tra i fattori che influenzeranno positivamente gli scambi, l’andamento favorevole dei tassi dei mutui (33,1%), il buon rendimento degli affitti brevi (17,9%) e i prezzi vantaggiosi degli immobili a bassa efficienza energetica (14,6%). A frenare il mercato, invece, fattori come il costo delle ristrutturazioni (23,5%), la scarsa disponibilità di immobili ristrutturati di piccole e medie dimensioni (15,9%) e l’aumento dei prezzi (15,3%).
“È necessario sostenere l’offerta – aggiunge ancora Taverna, – favorendo la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico, in modo da garantire tempi certi sui procedimenti autorizzativi e supportare con incentivi selettivi, il mercato degli alloggi ristrutturati e riqualificati. Servono ulteriori misure a supporto dei giovani, delle famiglie e dei ceti meno abbienti, per ridurre i tempi di ricerca e nel contempo frenare eventuali spinte rialziste dei prezzi”, conclude il presidente di Fimaa-Italia Confcommercio.

