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Caso Venezi, Oksana Lyniv: cruciale il buon rapporto con l’orchestra

Roma, 13 nov. (askanews) – La situazione al Teatro La Fenice di Venezia dopo la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale è “rischiosa” per tutti: lo dice Oksana Lyniv, prima donna alla guida di un ente lirico italiano, che ha appena concluso tre anni (2022-2024) alla guida del Comunale di Bologna, più, come direttrice ospite, il 2025 in cui ha completato le acclamatissime rappresentazioni della sua Tetralogia di Wagner. “Non credo che possa portare risultati positivi, per entrambe le parti”.

“Penso che sia pericoloso iniziare a lavorare con un’orchestra che non conosci: sarebbe davvero importante conoscerla prima di diventare direttore stabile, almeno attraverso alcuni progetti” spiega Lyniv parlando da Dusseldorf. “E’ necessario, ed è altamente consigliato. Non mi viene in mente nessun direttore, e ho lavorato da vicino anche con Kirill Petrenko”, forse il maggior direttore dei nostri tempi, attuale guida dei celebri Berliner Philharmoniker (Lyniv è stata sua assistente musicale in Baviera) “che direbbe: ‘Va bene, vado a fare il direttore musicale di un’orchestra che non conosco’. Perché la chimica è qualcosa che non puoi descrivere: succede o non succede. Ed è una cosa molto delicata, basata sulla fiducia: non solo su competenze musicali e professionali, ma anche sull’esperienza umana, sulla simpatia reciproca. Senza queste basi, non credo sia possibile costruire una buona relazione, e una buona relazione tra orchestra e direttore è fondamentale per avere un buon risultato alla fine della stagione”.

La direttrice ucraina adesso si prepara a dirigere “Tosca” all’Opéra-Bastille a Parigi, poi undici repliche di “Turandot” al Metropolitan di New York, e il prossimo autunno di nuovo “Tosca” sempre a New York. “Il nostro lavoro è molto complicato, anche quando sei perfettamente preparata, anche quando conosci il pezzo, anche quando conosci perfettamente l’orchestra” ci dice. “Quando arrivi solo come ospite, hai una settimana fantastica, o un mese di preparazione e prove insieme all’orchestra. Ma il tuo compito è solo artistico. Contano solo quella partitura, quel pezzo e quel periodo di tempo circoscritto. Appena vieni nominato direttore principale, diventi il bersaglio delle aspettative. Non è una questione di genere, vale per un direttore uomo come per una direttrice donna, le persone tendono a confrontarti con i direttori precedenti, con altri direttori che lavorano nel paese, cominciano a studiarsi il tuo curriculum. E poi assumi responsabilità  molto diverse, anche organizzative e manageriali, nei confronti del teatro, del pubblico, degli sponsor, degli artisti”.

“In un’orchestra del resto non ci sono solo persone a cui piaci, perché non esistono cento persone con la stessa opinione” conclude Lyniv. “Orchestra e direttore sono come partner anche nella vita. Quando una delle due parti forza l’altra a fare qualcosa che non le piace, non credo possa funzionare a lungo termine. E’ già difficile farlo per un singolo concerto, sarebbe complicato anche per un’unica produzione d’opera. Ma per un rapporto di quattro anni mi sembra impossibile”.

(foto Oksana Lyniv: @ChinellatoPhoto – IPA Agency – 2025)