Il bruxismo è l’abitudine di stringere, serrare o digrignare i denti. Questa attività è presente soprattutto durante il sonno, anche inconsapevolmente, e soprattutto nei periodi di maggiore stress o tensione. In alcuni casi può essere presente anche durante il giorno rendendo il suo trattamento più difficile.
È un’attività “parafunzionale” proprio perché non rientra nella “funzione” propria della bocca, come altre abitudini che fanno parte della vita di tutti i giorni.
Questa patologia se non controllata, non solo accelera il processo di deterioramento dentale, ma riflette le sue conseguenze negative anche sull’apparato muscolo-scheletrico causando cefalee e numerose patologie. Una diagnosi precoce del bruxismo può evitare la creazione di danni permanenti ai denti.
Un tempo si dava la colpa alla malocclusione dentale. Secondo gli studi più recenti, invece, il disturbo sarebbe regolato dal sistema nervoso centrale.
La raccomandazione principale è dunque quella di rilassarsi.
Occorre poi agire sugli stili di vita: meno alcol, fumo e caffè, soprattutto la sera, ritmi quotidiani meno serrati e una buona qualità del sonno sono tutti fattori che aiutano ad allentare la tensione sui muscoli masticatori e il loro sovraffaticamento.
In caso di bruxismo severo, è indicato l’uso delle placche i cosiddetti “bite”, di norma utilizzati solo la notte, allo scopo di proteggere la dentatura, alleviare la pressione sulle articolazioni mandibolari.