Chi siamo
Il riformismo d’ispirazione cristiana ha ne “Il Domani d’Italia” – fondato a Roma nel 1901 da Romolo Murri – uno dei più gloriosi strumenti di elaborazione culturale e formazione politica.
A più riprese, nel corso del Novecento, ha dato linfa alle grandi battaglie politiche del cattolicesimo democratico e popolare.
Rifondato nel 1922 da Francesco Luigi Ferrari, è stata una voce importante nella lotta al fascismo, ben presto avviato sulla strada delle leggi speciali, dei provvedimenti liberticidi, della violenza e della repressione di regime.
A Napoli,nel 1944, con il sottotitolo di “rivista meridionale di cultura e politica”, torna a presentarsi nella nuova Italia risorgente dalle ceneri della dittatura e della guerra come laboratorio del meridionalismo cattolico a vocazione nazionale. Ad animare la rivista sono principalmente Angelico Venuti e Silvio Gava.
È un veicolo di promozione del pensiero e dell’impegno dei cattolici nella città più importante dell’Italia del Sud, per altro già liberata dall’occupazione tedesca e percorsa da grandi speranze, tensioni sociali, problematiche antiche e recenti.
Nel 1972, a Milano, Luigi Granelli ne riscopre la funzione di testata simbolo, facendone la bandiera della cultura riformatrice d’ispirazione cristiana negli anni immediatamente successivi alla contestazione giovanile e operaia del biennio 1968-1969.
Infine, nel 1974, a seguito della chiusura del settimanale “Sette Giorni”, torna in campo assumendo sotto la direzione di Giovanni Galloni e Piero Pratesi la fisionomia di periodico semi-ufficiale del rinnovamento di Zaccagnini e Moro, dando un forte contributo di idee alla “politica del confronto” con il partito comunista e perciò alimentando la riflessione sui motivi fondativi della nuova fase politica italiana rappresentata dai governi di solidarietà nazionale.
La rivista ha ripreso le pubblicazioni, con scadenza mensile, nel periodo 2011-2013: a svolgere, non a caso, il ruolo di direttore editoriale è stato Giuseppe Fioroni, punto di riferimento nel Pd dei popolari “intransigenti”. In questa versione, specialmente dinanzi ai rischi di involuzione del Partito democratico verso approdi di tipo vetero-socialdemocratici, si è caratterizzata come espressione della originale ed incomprimibile vocazione del riformismo popolare d’ispirazione cristiana.
Oggi, alla luce delle novità che segnano l’archiviazione della cosiddetta seconda repubblica e il passaggio a un diverso assetto politico-costituzionale, “Il Domani d’Italia” ha l’ambizione di proporsi come weblog di dibattito e approfondimento che, al di fuori di schemi rigidi di partito, preservi e rinnovi nella creativa fedeltà alla tradizione del cattolicesimo democratico l’impianto solidaristico e comunitario di una moderna proposta di governo del Paese.
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