Dal boom al disincanto
La stagione delle trimestrali dei grandi gruppi EV cinesi ha deluso le attese, riaccendendo dubbi sulla redditività di un comparto finora sostenuto da crescita doppia cifra e forti iniezioni di capitale. È il caso di Xpeng, partner di Volkswagen, che fino a pochi mesi fa volava oltre il +130% da inizio anno e che ora ha perso il 10% a Hong Kong dopo nuove perdite e una guidance inferiore alle previsioni. Anche Leapmotor, di cui Stellantis detiene il 21%, è scesa ai minimi da aprile, nonostante vendite quasi raddoppiate, a causa di profitti inferiori alle attese.
Pressione sui margini: incentivi in uscita, sconti in entrata
Il rallentamento sembra avere una causa strutturale: la progressiva riduzione degli incentivi domestici. La domanda interna risente del venir meno della spinta pubblica, mentre gli sconti commerciali — introdotti per mantenere volumi e quote di mercato — iniziano a erodere i margini operativi. Geely ha lanciato riduzioni fino a 15.000 yuan (circa 1.900 euro), seguita da Li Auto e Xiaomi. Una dinamica che, unita al costo crescente delle batterie e di componenti chiave, rischia di trasformarsi in un circolo vizioso: più sconti, meno redditività.
Le delusioni dei “campioni”: Byd non fa eccezione
Nemmeno i gruppi più strutturati sono immuni. Byd ha registrato un calo del 33% dell’utile netto nel trimestre, sceso a 7,82 miliardi di yuan (circa 1 miliardo di euro), mentre i ricavi hanno perso il 3% a 194,98 miliardi di yuan (25 miliardi di euro). Le consegne di veicoli a nuova energia si sono fermate a 1,15 milioni, in flessione dell’1,8% su base annua. Anche Li Auto e Nio hanno diffuso stime inferiori alle aspettative di mercato sia per ricavi sia per consegne.
Un futuro meno brillante di quanto previsto
Secondo Bloomberg Intelligence, la crescita del settore rallenterà bruscamente: dal +27% atteso quest’anno al +13% nel 2026. A soffrire meno potrebbero essere i produttori orientati alla fascia “di massa”, come Byd, Geely e Leapmotor, ma il quadro competitivo resta impegnativo. Per molti player l’orizzonte di profitto si sposta più avanti: Xpeng investe in robot umanoidi entro il 2026, Li Auto punta a integrare l’intelligenza artificiale nei propri modelli. Sono progetti ambiziosi, ma di medio-lungo periodo e con forte assorbimento di cassa.
In sintesi, la transizione elettrica in Cina entra in una fase adulta: meno euforia, più selezione. Il mercato non perdona l’assenza di margini e i gruppi che non sapranno trasformare la crescita in redditività rischiano di restare ai bordi della strada.

