Roma, 1 dic. (askanews) – “Film che hanno a che fare con relazioni, sentimenti, rapporti: insomma, dei legami che uniscono tra loro non solo i singoli personaggi delle storie raccontate, ma anche un film all’altro, come in un gioco di specchi e rimandi” Così l’ad di Rai Cinema Paolo Del Bracco, presentando il listino 2026 di 01 Distribution e parlando delle nuove produzioni Rai Cinema, in apertura delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento.
Tra i titoli in programma ci sono tra gli altri, il nuovo film di Mario Martone “Scherzetto” con Toni Servillo, “Nel tepore del ballo” di Pupi Avati, “Nessun dolore” di Gianni Amelio, con Alessandro Borghi, Valeria Golino e Valerio Mastandrea, “Bianco” di Daniele Vicari, “Succederà questa notte” di Nanni Moretti, con Louis Garrel, Jasmine Trinca, Angela Finocchiaro, “Illusione” di Francesca Archibugi e il nuovo film di Gabriele Muccino: “Le cose non dette”, con Stefano Accorsi, Miriam Leone, Claudio Santamaria, Carolina Crescentini. E ancora, “Un bel giorno” di Fabio De Luigi, con Virginia Raffaele, “Il rumore delle cose nuove” di Paolo Genovese, “Notte prima degli esami 2026” di Tommaso Renzoni, accanto agli internazionali “Il mago del Cremlino – Le origini di Putin” di Olivier Assayas e “Una di famiglia – The Housemaid” di Paul Feig.
“Per quanto riguarda Rai Cinema – ha detto Del Brocco – continueremo a avere un occhio vigile sul pluralismo produttivo, continueremo cioè a lavorare con grandi, medi e piccoli produttori – anche se per noi il focus è puntato primariamente sulla qualità dei progetti e delle storie – continuando a tenere conto, come abbiamo sempre fatto, delle esigenze dell’industria al cui sviluppo abbiamo contribuito in modo determinante. Festeggiamo quest’anno i nostri 25 anni con la gioia e l’orgoglio di tutto quello che abbiamo costruito insieme, per la crescita del settore e degli stessi produttori. Nei prossimi anni, a partire dal 2026 – ha aggiunto – saremo chiamati però ad essere più selettivi, da un lato perché è evidente che il mercato non assorbe più il livello produttivo di questi ultimi anni, e dall’altro perché le nostre risorse dipendono dalle risorse complessive Rai”.
Parlando del momento difficile per tutto il settore, l’ad di Rai Cinema ha sottolineato: “Il cinema e l’audiovisivo fanno anche industria, creano ricchezza, occupazione, fiscalità e ritorni economici. Ma siamo in un momento molto particolare, di forte preoccupazione tra tutti gli addetti ai lavori, un momento in cui ci sono da un lato legittime esigenze di bilancio dello Stato da rispettare, dall’altro un richiamo a un doveroso rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici, in special modo laddove si sono verificate alcune esagerazioni, e a un necessario senso di responsabilità da parte dell’industria. Detto questo però bisogna fare ogni sforzo per riuscire a trovare un giusto equilibrio affinché la produzione italiana e l’industria culturale non subiscano un impatto troppo traumatico dalle misure al momento in discussione. Sono fiducioso che si stia dialogando e operando nella direzione giusta per trovare un equilibrio tra tutte queste esigenze”.
Ioltre parlando dell’anno che si sta chiudendo, ha commentato: “Il 2025 sta per chiudersi in tutto il mondo, Cina esclusa, con numeri non particolarmente brillanti e sicuramente al di sotto delle aspettative di inizio anno. Continua a persistere la debolezza del mercato Usa e questa tendenza negativa condiziona pesantemente anche i principali territori europei. In particolare, il nostro mercato ad oggi ha generato incassi per circa 400 milioni di euro per circa 55 milioni di biglietti venduti e dovrebbe chiudere in linea con il 2024. I territori europei a noi equiparabili, come la Spagna, la Francia e la Germania perdono percentuali di mercato significative rispetto agli anni precedenti. La quota di cinema italiano è di oltre il 28%, pertanto ancora superiore alla quota nazionale del triennio prepandemico. Per quanto riguarda 01 possiamo essere soddisfatti del nostro andamento, siamo oggi la quinta distribuzione in Italia dopo le major con 6 milioni e 200 di biglietti, 43 milioni di euro al box office, con 11 % di quota di mercato. Questa quota di mercato assume una grande rilevanza visto che il nostro listino è composto all’80% da film d’autore e di qualità e i nostri competitor si chiamano Disney, Warner, Universal ecc. Quindi continuano a tenere alto il nome del cinema italiano di qualità”.

