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Clima, l’Europarlamento ha approvato l’obiettivo -90% emissioni al 2040

Bruxelles, 13 nov. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato, oggi a Bruxelles, con 379 voti favorevoli, 248 contrari e 10 astensioni, la sua posizione favorevole alla proposta di modifica della “legge europea sul clima” che stabilisce un nuovo obiettivo intermedio e vincolante di riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra del 90% entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990.

Il testo approvato costituisce ora la posizione negoziale dell’Assemblea nelle trattative con la Commissione e il Consiglio Ue (“trilogo”) per l’approvazione conclusiva del testo legislativo. Non sono passati gli emendamenti che avevano proposto i gruppi di destra, e che avrebbero stravolto il testo, nonostante la votazione su queste modifiche si sia svolta a scrutinio segreto, come aveva chiesto la stessa destra.

Il Parlamento europeo ha approvato tutte le modifiche più importanti e le nuove “flessibilità” introdotte dalla proposta, frutto di un complicato compromesso raggiunto dagli Stati membri durante il Consiglio Ambiente del 4 e 5 novembre: 1) la possibilità di usare, a partire dal 2036, fino a cinque punti percentuali di riduzione delle emissioni nell’Unione provenienti da “crediti di carbonio” internazionali extra Ue; 2) la proposta di rinvio di un anno, al 2028, dell’entrata in vigore del nuovo sistema di scambio di quote di emissioni “ETS2”, che riguarda i settori dei carburanti per il trasporto su strada e dei combustibili per il riscaldamento domestico; 3) la nuova clausola che prevede, oltre a un riesame ogni cinque anni con possibilità di revisione dell’obiettivo 2040, anche una valutazione ogni due anni, da parte della Commissione, sul modo in cui procede il percorso di riduzione delle emissioni.

La revisione ogni due anni sarà volta a valutare i progressi verso gli obiettivi intermedi, tenendo conto dei dati scientifici più recenti, degli sviluppi tecnologici e della competitività internazionale dell’Unione. La revisione valuterà lo stato delle riduzioni nette a livello Ue rispetto a quanto necessario per conseguire l’obiettivo 2040, le eventuali difficoltà emergenti e il potenziale di miglioramento della competitività industriale europea. Saranno considerati anche l’andamento dei prezzi dell’energia e il loro impatto su imprese e famiglie.

Sulla base delle conclusioni della revisione, la Commissione potrà proporre di introdurre ulteriori misure a sostegno della competitività, della prosperità e della coesione sociale dell’Ue.

La legge europea sul clima rende giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 (zero emissioni nette) e fissa un traguardo vincolante di riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

La fissazione dell’obiettivo climatico per il 2040 è essenziale per consentire all’Ue di rispettare gli impegni internazionali in materia di clima che sono al centro della 30esima Conferenza Onu sul clima (COP30), in corso dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile.