Gli italiani guardano con fiducia al futuro dell’Europa, che considerano un punto riferimento nella ricerca di soluzioni efficaci ai problemi dell’economia, del lavoro, del welfare, alla tutela ambientale e dei diritti personali. Il dato emerge dalla consultazione pubblica sul futuro dell’Europa, la prima del genere in Italia, promossa dal CNEL, lanciata il 1° febbraio e conclusasi il 25 marzo scorso a cui hanno risposto spontaneamente ben 13.417 italiani. La raccolta e l’elaborazione dei risultati della consultazione, curata da Noto Sondaggi e presentata a Roma, nel Parlamentino del CNEL, restituiscono la visione, per certi versi inedita, di un’Europa che deve investire più sul benessere personale e sociale che sui propri assetti istituzionali.
La consultazione, prevista dall’art. 10 del Regolamento degli Organi del CNEL, è stata predisposta nell’ambito di un progetto più ampio della Comunità Europea di ascolto dei cittadini, e si è sviluppato nel solco di altre iniziative simili promosse dal CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo, e dai Comitati economici di altri Paesi membri, per raccogliere il parere e le aspettative sul futuro dell’Unione Europea di tutti i cittadini europei. Dall’analisi dei risultati – i questionari erano composti da 16 domande a risposta multipla riferite a 4 aree tematiche (principi fondamentali dell’Unione Europea; politiche economiche; politiche sociali e digitalizzazione) – in particolare è venuto fuori che la media delle risposte è di 8.3 su 10 che rappresentano il vivo riconoscimento del ruolo dell’Ue da parte degli italiani.
Gli italiani hanno espresso il maggior consenso (9,1) per la necessità di definire e garantire i principi alla base dell’unione tra i diversi Paesi membri. In particolare, ad essere più sentita è la necessità di vedere tutelati il diritto alla libertà, alla sicurezza dei cittadini, seguito dal rispetto della vita privata e familiare e della libertà di pensiero, coscienza e religione per tutti. Meno importante, per gli italiani è stato il tema degli assetti istituzionali (6,9) e politici, soprattutto transnazionali (6,2). Sul fronte economico e sociale, se una delle aspettative maggiori riguarda il sostegno all’occupazione ed alle pari opportunità per l’accesso al mondo del lavoro, non meno interessante è l’attenzione alla tutela ambientale e al ciclo dei rifiuti, alla libertà di circolazione, alla sicurezza, alla libertà di pensiero e al rispetto della vita privata. Rilevante anche il risultato sull’aspettativa in tema di prestazioni minime di welfare e di assistenza sanitaria.
“L’Europa delle nazioni non è Europa. La grande diffusione del populismo deriva dal senso di lontananza delle istituzioni europee dalla gente, che non si sente protetta. E’ chiaro che bisogna avvicinare le strutture europee ai cittadini”, ha detto Romano Prodi durante la lectio magistralis “Il futuro dell’Europa: problemi e prospettive”, svolta in occasione dell’iniziativa.
“Gli oltre 13mila questionari, raccolti con l’aiuto delle parti sociali e dalle associazioni rappresentate nel CNEL e l’aiuto fattivo del MIUR, sono alla base dell’elenco delle priorità che il Cnel intende raccogliere per un appello alle forze politiche in occasione delle prossime elezioni. Persone di ruoli e generazioni diverse hanno espresso i propri auspici sull’Europa del futuro, al Cnel ora il compito di fare sintesi, rispettando il dettato costituzionale che le assegna un ruolo di rappresentanza democratica”, ha aggiunto il Presidente del Cnel Tiziano Treu.
Secondo il Segretario Generale del Cnel, Paolo Peluffo, “Dalla consultazione pubblica sul futuro dell’Europa, la prima del genere in Italia, abbiamo raccolto molte indicazioni utili per l’attività istruttoria a supporto dell’iniziativa legislativa. Un dato che rafforza il CNEL come luogo costituzionale del dibattito pubblico e della partecipazione democratica dei cittadini ai processi decisionali pubblici, nazionali ed europei”.
Per Beatrice Covassi, Capo Rappresentanza Italia della Commissione Europea, “Questi dati confermano che gli italiani credono e hanno fiducia nell’Europa”.