Roma, 23 dic. (askanews) – Venerdì 26 dicembre 2025, alle ore 11.00, nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma, torna il Concerto di Santo Stefano, ideato e diretto da Luigi Cinque, con la collaborazione di Giovanna Famulari, giunto alla sua ventottesima edizione. L’ingresso è gratuito.
Il titolo scelto per quest’anno, Le vie dei canti, evoca il celebre libro di Bruce Chatwin e introduce un’edizione che attraversa orizzonti sonori antichi e contemporanei, con un intreccio di voci, culture e linguaggi musicali che spaziano dal flamenco all’Iran, dalle montagne del Caucaso al canto popolare del Sud Mediterraneo, in dialogo con Monteverdi, Ligeti, John McLaughlin e lo stesso Luigi Cinque.
Il concerto è un’esperienza immersiva, potente e rituale, che nella Basilica si trasforma in un abbraccio sonoro collettivo. Un evento artistico, ma anche spirituale, che unisce celebrazione e riflessione, in un’atmosfera sospesa tra sacro e profano. Come scrisse all’epoca Ernesto Assante, si tratta di un laboratorio di world music unico nel suo genere, capace di fondere in modo originale tradizione e sperimentazione.
Quest’anno, protagonisti del concerto, saranno: Greta Panettieri, Marco Colonna, Giovanna Famulari, Urna Chahar Tugchi (dalla Mongolia), Patrizia Scascitelli, Erica Scherl, oltre al gruppo dei Musicisti del Caucaso e al NUBRAS Ensemble, compagine di musicisti provenienti da Italia, Spagna e Romania formata da Giulia Anita Bari, Carla Mulas Gonzalez, Giorgio Gadotti, Giovanni Lo Cascio, Igor Legari, Roxana Ene. Special guest dell’evento saranno Riccardo Tesi, il musicista persiano Alireza Mortazavi, la camerunese Rose (Rose Epossi Tchapchet Soucthoua) e un ensemble di maestri zampognari riuniti nell’Hypertext O’rchestra, che darà vita a una composizione in quadrifonia, pensata per trasformare lo spazio sacro in un’ideale piazza sonora.
“Il Concerto di Santo Stefano dichiara Luigi Cinque, ideatore del progetto sin dalla sua prima edizione – è diventato un tempo dell’ascolto condiviso. Ogni anno cerchiamo la forma viva di un canto collettivo che sia insieme memoria, viaggio e interrogazione in grado di aprire spazi di ascolto imprevisti per andare aldilà di un semplice concerto e farsi esperienza rituale unica e condivisibile”.
L’appuntamento è ormai un riferimento nella vita culturale della città, con un pubblico numeroso che sin dal mattino riempie la Basilica. Nel corso degli anni, sul sagrato e all’interno della chiesa si sono alternati grandi nomi del jazz, del rock, della musica colta e delle tradizioni popolari – da Paco Peña a Raiz, da Fabrizio Bosso a Jivan Gasparyan, da Petra Magoni ai Tenores di Bitti, da Danilo Rea a Youssou N’Dour, Alex Balanescu, Stefano Di Battista, Efren Lopez, Kelly Toma passando per attori, poeti, giornalisti e artisti da tutto il mondo.
Il Concerto di Santo Stefano continua a essere un luogo di incontro e sperimentazione, un momento corale che raccoglie voci diverse in un unico grande racconto musicale, ogni anno nuovo, ogni anno necessario.

