33.2 C
Roma
venerdì, 20 Giugno, 2025
HomeAskanewsConfindustria è preoccupata per i dazi e "l’ennesima guerra"

Confindustria è preoccupata per i dazi e "l’ennesima guerra"

Roma, 20 giu. (askanews) – “Un altro shock” per l’industria italiana. Lo scenario, già complesso, è aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran. Ma secondo l’indagine “Congiuntura Flash” di Confindustria di Giugno 2025 “l’industria italiana ha tenuto all’ inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi”.

Tuttavia “i dazi sull’export e l’incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, è il proseguire del taglio dei tassi nell’Eurozona. Risale il costo dell’energia – si legge -. Il prezzo del petrolio, che da inizio 2025 era in calo per le attese indebolite sulla domanda globale determinate dai dazi, è bruscamente risalito sulla scia della guerra Israele-Iran. Anche il prezzo del gas in Europa (Ttf) è rincarato”.

Nel frattempo in Italia il credito è in recupero prosegue Confindustria. “Il credito per le famiglie italiane è in aumento sempre più robusto (+1,3% annuo in aprile, da +1,1% a marzo), mentre quello per le imprese continua a registrare una variazione annua negativa (-0,8%, da -1,1%) anche se la dinamica degli ultimi mesi è tornata positiva. Il taglio dei tassi si è tradotto in un ribasso del costo del credito (3,8%, da 5,3% un anno prima)”.

Gli investimenti hanno sorpreso in positivo nel 1° trimestre (+1,6%), con tutte le componenti in aumento (costruzioni, impianti-macchinari, ricerca) ma secondo l’indagine per il secondo trimestre “gli indicatori sono deboli: a maggio, aumenta poco la fiducia delle imprese, su valori bassi; l’incertezza è elevata; gli ordini di beni strumentali sono negativi; le attese di nuovi ordini calano per il secondo mese”.

Ad aprile l’occupazione è rimasta stabile ma a maggio la fiducia delle famiglie è scesa per il terzo mese consecutivo, si legge, e lascia presagire la frenata della propensione al consumo. Difatti, le vendite al dettaglio crescono poco (+0,5% in aprile, +0,2% acquisito nel 2° trimestre) e le immatricolazioni di auto sono, di nuovo, in lieve flessione (-0,1% annuo a maggio).