Roma, 10 nov. (askanews) – Se per decenni le storie degli indigeni canadesi sono state ignorate o mal rappresentate, oggi a dare loro voce, e a chiedere verit e giustizia, c’ Connie Walker, vincitrice del premio Pulitzer nel 2023 per il suo podcast di giornalismo investigativo “Stolen” (“Surviving St. Michael’s”). La giornalista canadese di origini Cree ha denunciato la violenza coloniale indagando sugli abusi commessi nelle scuole residenziali in Canada, gestite per la maggior parte dalla Chiesa Cattolica. Ma c’ di pi:
“Sapevo che mio padre era andato a una scuola residenziale, ma non sapevo dove, per quanto tempo e non mi avevano mai detto che era stato abusato da un prete”, ha raccontato ad askanews a margine della cerimonia a Roma a fine ottobre degli UN SDG Action Awards 2025, dove arrivata finalista per la categoria “Creativity”.
“Questa rivelazione per me, dopo un decennio di indagini di questo tipo sui popoli indigeni e sulle violenze perpetrate nella nostra comunit, mi ha spinto a fare un’inchiesta per trovare il prete che aveva abusato mio padre. Ma anche per capire che cosa successo alle centinaia di studenti che frequentavano quelle scuole allora”, ha aggiunto.
I ritrovamenti dei resti di migliaia di bambini nelle terre delle Prime Nazioni (First Nations), gruppo dei popoli indigeni canadesi, portarono nel 2022 alle scuse dell’allora Papa Bergoglio durante una visita nel Paese.
“L’ammissione da parte del Papa, del primo ministro (allora Justin Trudeau, ndr) e di altri leader canadesi stato il risultato di un decennio di lotte legali da parte degli indigeni, sopravvissuti alle scuole residenziali indiane, che si rifiutavano di fare marcia indietro e che hanno insistito per trovare i responsabili e avere giustizia”, ha dichiarato Walker.
“Quello che emerso stato un livello impressionate di abusi sistematici da parte di diversi preti, suore e staff del personale della scuola. Questa verit molto importante per i popoli indigeni, ma anche importante che il Canada e il mondo sappiano cosa successo ai popoli indigeni”, ha ricordato Walker.
“Queste sono storie incredibilmente complesse che meritano un giornalismo rigoroso, un’investigazione rigorosa, ma sono anche storie bellissime, perch ti invitano dentro le comunit indigene dove c’ cos tanto amore, cultura, bellezza e forza e il podcast ti d l’opportunit di esplorare tutto questo, di metterlo in un contesto pi ampio e ad abbattere gli stereotipi che esistono sulla nostra gente”, ha concluso.

