Il governo del “cambiamento” ha varato la sua prima legge di bilancio, come previsto da molti attenti osservatori le tante e costose promesse elettorali sono rimaste solo slogan inattuabili. Due su tutte: reddito di cittadinanza (nella versione pre-elettorale) e flat-tax (per tutti).
Nei sondaggi e nei commenti sui social network si inizia ad intravedere l’insofferenza di tanti italiani che avevano creduto, in buona fede, alle affascinanti promesse elettorali. Gran parte dell’opposizione continua a colpevolizzare la scelta e la voglia di cambiamento degli italiani, commettendo il più grave errore che un politico possa compiere.
Il 4 marzo gli italiani delusi da PD e FI quali alternative avevano nella scheda elettorale?
Continuando ad essere snob si finirà per favorire il nazional-populismo che si nutre proprio della contrapposizione popolo-élite. Dire semplicemente “noi siamo più competenti” non ridurrà la voglia di cambiamento. I dati dei vari sondaggi lo dimostrano, lega e 5 stelle non crescono più, ma l’unico partito che cresce è quello dell’astensione. Lavorare ad una nuova proposta politica è l’obiettivo a cui dovremmo ambire. La voglia di cambiamento e la richiesta di partecipazione attiva vanno ascoltate con attenzione empatica.
E’ necessario essere umili, usare un linguaggio nuovo, veicolare idee e proposte utilizzando i nuovi media.
E’ indispensabile organizzare un nuovo impegno culturale, sociale e politico dei “liberi e forti” partendo dall’elaborazione di una piattaforma programmatica partecipata e condivisa. Mettiamo insieme le tante idee che in questi mesi tantissimi amici hanno proposto e uniti possiamo far ripartire l’Italia.
“A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà”