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mercoledì, 17 Settembre, 2025
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Cordialità di Salvini con l’ambasciatore russo alla festa, le polemiche

Milano, 17 set. (askanews) – Ieri sera al ricevimento offerto dall’ambasciatore cinese in Italia “ho incontrato l’ambasciatore russo come decine di altri ambasciatori. Sono stato invitato come esponenti di Pd o Fdi all’ambasciata cinese, e se qualcuno ti saluta lo saluti: l’ambasciatore russo, quello spagnolo, tanti diplomatici… Come è giusto che sia se vuoi avere bone relazioni e ricostruire un dialogo. Se invece si parla solo di guerra, assumi militari per mandarli a morire al fronte. Non è il mio obiettivo, ma penso di nessuno. Preferisco una stretta di mano a uno sguardo rabbioso”. Lo ha detto il vice premier e segretario della Lega Matteo Salvini, ospite di Telelombardia. “Ribadisco che se dobbiamo chiedere agli italiani dei sacrifici per assumere militari e carabinieri, li vorrei usare sui treni nele stazioni, fuori dalle scuole, non mandarli in Russia a combattere. Non penso che a Cinisello Balsamo o al Corvetto vadano a dormire con la preoccupazione dell’invasione russa, piuttosto il problema sono le presenze clandestine o straniere indesiderate, su cui dobbiamo fare di più”, ha concluso.

“Nel frattempo, sull’Ucraina governo e maggioranza navigano tra le parole preoccupate del ministro Crosetto, sulla necessità di rafforzare lo scudo italiano in caso di attacchi, e quelle del capogruppo della Lega, Romeo, che si dice certo che la Russia non sia un pericolo. Per non saper né leggere né scrivere, nel frattempo, il vice premier Salvini non trova di meglio che essere deferente e affettuoso verso l’ambasciatore russo che ieri ha duramente attaccato il nostro Paese. Sarebbe utile sapere cosa pensa Giorgia Meloni del compartamento del suo Vice Premier. Il nostro Paese condanna il regime di Mosca e queste ambiguità non fanno altro che danneggiare la già bassa credibilità dell’Italia nello scenario internazionale”. Questa la reazione del presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

Così sulla questione, dal canto suo, il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “Il vicepresidente del Consiglio italiano, Matteo Salvini, leader del secondo partito della maggioranza del governo Meloni, bacia e abbraccia l’ambasciatore russo, Paese che dopo aver invaso l’ucraina, aver ucciso migliaia di civili, aver rapito i bambini strappandoli alle loro famiglie, sta attaccando l’Europa, violando lo spazio aereo Nato. A questo punto, il vero problema che ha il nostro Paese non è capire se sia prioritario il fronte orientale con la necessità di rafforzamento delle difese europee come sostenuto da Crosetto o il fronte del Mediterraneo centrale come sostiene Salvini per buttarla in caciara. Il vero problema è il fronte interno al governo italiano, il vero problema, anche sotto il profilo della sicurezza nazionale, è avere ai vertici del governo di un Paese fondatore dell’UE e membro della Nato, un vicepresidente del Consiglio che apertamente tifa per Putin che ha dichiarato di fatto guerra all’Ue. Come facciano i ministri Tajani e Crosetto a consentirlo non si capisce, come Meloni possa accettare tutto questo è assurdo”.

“Lo scontro tra Salvini e Crosetto è un problema per l’Italia. Non c’è una linea nel governo e questo ci fa perdere credibilità”. Lo ha detto Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva, ad Agorà. “Così come è un problema per l’Italia Salvini che abbraccia l’ambasciatore russo mentre i nostri militari sono impegnati a respingere i droni russi in Polonia. Servono investimenti per la difesa ma l’appiattimento su Trump ci ha fatto calare le braghe al 5% senza esplorare la via dell’esercito unico europeo in ambito Nato, che ci farebbe risparmiare risorse. Le potremmo destinare a una manovra che per l’ennesima volta, da quando governa Giorgia Meloni, non vedrà il taglio delle tasse né investimenti in sanità”, ha concluso.

Mentre scrive su Facebook il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva e componente del Copasir: “Nelle ore in cui la moglie di Alexey Navalny certifica che il marito – come noto prigioniero in un carcere russo all’altezza del Circolo Polare Artico – è stato avvelenato a morte dal regime di Mosca, il nostro vicepremier Salvini non trova niente di meglio che abbracciarsi platealmente (‘calorosi baci’ narrano le cronache) nella festa dell’ambasciata cinese al Parco dei Principi. E’ lo stesso ambasciatore che ha rivolto in questi mesi dichiarazioni di fuoco contro il Presidente della Repubblica e la Presidente del Consiglio. Ed è sempre più evidente che il governo si sta spaccando, su una vicenda rilevantissima e destinata a segnare i prossimi anni: il tema della geopolitica e della difesa comune. L’abbraccio di Salvini a Paramonov – spiega – significa una serie di messaggi in bottiglia mandati ‘urbi et orbi’. A Putin, per garantirgli che nel governo c’è una corrente filorussa evidente e pronta alla pugna. A Meloni, per mettere un ‘warning’ sulla sua volontà di egemonizzare in tutto e per tutto la destra italiana e la coalizione di governo. A Crosetto, per rimandare al mittente la richiesta del ministro della difesa che con toni accorati e preoccupati ha richiesto maggiori fondi nella prossima legge di bilancio sostenendo l’inadeguatezza del nostro sistema di sicurezza nazionale. A Tajani, per fargli sapere che la politica estera del governo non è appannaggio esclusivo di Palazzo Chigi e Farnesina, come invece si affanna ripetere ad ogni piè sospinto il ministro degli Esteri e altro vicepremier, respinto al mittente dal suo collega”. “L’abbraccio di ieri – conclude Borghi – è il sintomo di uno scontro interno, di uno sfibramento costante, di una compattezza andata in frantumi dentro la maggioranza su un tema così importante e delicato”.