17.8 C
Roma
giovedì, 22 Maggio, 2025
HomeAskanewsCorrida su Gaza a Montecitorio, opposizione accusa: Meloni complice Netanyahu

Corrida su Gaza a Montecitorio, opposizione accusa: Meloni complice Netanyahu

Roma, 21 mag. (askanews) – Copione dall’esito già scritto alla Camera sulle quattro mozioni presentate su Gaza e Cisgiordania (una della maggioranza e tre delle opposizioni). L’aula ha approvato il testo del centrodestra, tra le proteste dei gruppi di minoranza con cartelli in aula ‘stop genocide’ e un presidio in piazza Montecitorio delle associazioni pro-Palestina all’insegna di slogan come ‘assassini’, ‘vergogna’ e ‘Free Palestine’.

La mozione della maggioranza riafferma il sostegno, “insieme ai partner europei e internazionali” ad una soluzione negoziata e “a lavorare affinché le parti, nel rispetto del diritto internazionale…giungano all’immediata cessazione dei combattimenti, alla liberazione degli ostaggi, al ripristino delle condizioni che consentano l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza”, senza prendere una posizione netta contro la politica di Israele e senza citare il piano ‘Carri di Gedeone’ di Benjamin Netanyahu. Nelle premesse si citano “gli attacchi terroristici di Hamas contro inermi cittadini israeliani del 7 ottobre 2023” che, si legge nel testo, “hanno innescato una spirale di inaudita violenza, che sta causando migliaia di vittime e una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza”.

Respinta la mozione di Pd-M5S-Avs su cui il governo aveva dato parere contrario. Firmata dai leader Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che sono intervenuti in aula con parole di fuoco. Ad illustrare la mozione era stato, all’avvio dei lavori della seduta, Bonelli leggendo i nomi e le età dei bambini morti a Gaza. Tutte le età, dai più grandi ai “neonati”. Non li legge tutti, “la lista è molto lunga. Centinaia e centinaia di fogli, chilometri di fogli”, ha detto Bonelli, sottolineando il “pessimo segnale” dell’assenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Bonelli parla di “pulizia etnica” e torna a chiedere all’Italia di ritirare l’ambasciatore e di dire sì alle sanzioni ad Israele, come è stato detto sì alle sanzioni alla Russia”.

“Il silenzio non è un’opzione. Il silenzio oggi è complice”, ha esordito Schlein invitando il governo italiano ad “esprimere ferma condanna delle azioni del governo israeliano. “Chiediamo al governo Meloni – ha aggiunto la segretaria – di fare come hanno già fatto la Spagna, l’Irlanda, la Norvegia e presto pure la Francia: riconoscere pienamente lo stato di Palestina” e imporre “sanzioni” ad Israele.

“Qui non si tratta di errori – è l’attacco di Conte, riferendosi al presidente del Senato Ignazio La Russa – Questo ha un solo nome, scandiamolo bene, ge-no-ci-dio”. Poi il presidente M5s ha accusato la premier Meloni: “una cristiana non si gira dall’altra parte quando fanno a pezzi i bambini. Una patriota vera non fa spallucce mentre un intero popolo viene privato della sua terra”. E ha aggiunto: “c’è un Italia, lo dico ai giovani che sono qui e che ci guardano da casa, che non si vuole sporcare il tricolore del sangue dei palestinesi”. Infine, l’affondo sul testo della mozione di centrodestra: in “un vergognoso passaggio vi appellate a un vizio di diritto nel procedimento davanti al Cpi, cioè l’unica volta che citate Netanyahu lo fate per assumere il ruolo, pro bono, di avvocati difensori di un criminale”.

Nicola Fratoianni di Avs ha parlato di “50mila persone rinchiuse in una gigantesca prigione a cielo aperto”, un “numero incredibile di crimini di guerra nel silenzio assordante della comunità internazionale” e un Netanyahu “criminale di guerra che ha scelto di risolvere la questione palestinese con la deportazione”.

Quanto alla mozione di Italia Viva, la prima firmataria Maria Elena Boschi ha rifiutato la riformulazione proposta dall’esecutivo che mirava a cancellare il quarto impegno con cui Iv chiedeva di “condannare fermamente, anche in sede europea, il piano di occupazione militare della Striscia di Gaza avanzato da Netanyahu”. Accolti altri impegni non in contrasto con la posizione espressa dal centrodestra. Un dibattito avvenuto nel giorno in cui in cui l’esercito israeliano, l’Idf, ha sparato in aria come avvertimento verso una delegazione di diplomatici dei Paesi Ue che si stava recando in visita al campo profughi di Jenin (in Cisgiordania) che ha costretto il ministro degli esteri Antonio Tajani a convocare l’ambasciatore di Israele. E mentre, a Gaza, le Nazioni Unite denunciano che gli aiuti, il cui ingresso è stato autorizzato da Israele solo due giorni fa (dopo 11 settimane di blocco), non stanno di fatto raggiungendo la popolazione. Aiuti ritenuti da Medici senza Frontiere (Msf) “una cortina di fumo per fingere che l’assedio sia finito”.