Roma, 19 giu. (askanews) – Prescrizione delle accuse per il generale dei carabinieri Alessandro Casarsa e gli ufficiali dell’Arma, Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Lo hanno deciso i giudici della II corte d’appello del tribunale di Roma nell’ambito del processo riguardo i depistaggi seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini.
Sono stati invece assolti Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, che erano stati condannati in primo grado a un anno e nove mesi. Ridotta invece la pena a 10 mesi per Francesco Di Sano. Con la sentenza è stata poi confermata la condanna a un anno e tre mesi per Lorenzo Sabatino, già a capo del nucleo investigativo dei carabinieri. Ribadita anche la pena per Luca De Cianni a due anni e mezzo. Le accuse contestate, a vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dal falso, al favoreggiamento, all’omessa denuncia e calunnia.
Secondo quanto contestato dagli inquirenti i militari cercarono di intralciare le indagini e rallentare l’accertamento di ciò che avvenne nella caserma dove Cucchi era stato portato per il fotosegnalamento dopo il fermo del giovane per spaccio di sostanze stupefacenti.
“La sentenza di oggi sia estremamente importante, soprattutto considerato il momento storico che stiamo attraversando. Si ha sempre la sensazione di questo senso di impunità da parte di determinate categorie di persone: oggi in quest’aula è stata confermata la sentenza di primo grado riguardo ai reati commessi dalla cosiddetta scala gerarchica successivamente all’uccisione di mio fratello, Stefano Cucchi. Oggi è una giornata molto importante e credo non solo per Ilaria Cucchi e la sua famiglia”. Così ha detto la senatrice di Avs, Ilaria Cucchi, dopo la sentenza d’appello per la vicenda dei depistaggi riguardo il caso del fratello Stefano.