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mercoledì, 10 Dicembre, 2025
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Daniele Novara: Australia ha dato il via stop social, ora Italia e Ue

Roma, 10 dic. (askanews) – “L’Australia ha dato il via: è il primo paese a decidere di vietare l’uso dei social media ai minori di 16 anni, proteggendo così i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze da un’invasione che ha lasciato il segno su un’intera generazione e che rischia sempre più di incidere, in modo estremamente negativo, sullo sviluppo della nostra società, spingendo verso forme di dipendenza e soprattutto di isolamento, di cui i nostri figli e le nostre figlie non hanno certo bisogno”: è il commento di Daniele Novara, pedagogista, autore di best seller e direttore del CPP (Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti), dopo l’entrata in vigore in Australia del divieto di utilizzo dei social network sotto i 16 anni.

Novara ha fatto “i complimenti all’Australia” e ha detto di rimanere in attesa che anche l’Europa e l’Italia si decidano a introdurre una normativa che permetta, come già avviene per alcol e tabacco, di offrire agli educatori, in primis ai genitori, uno strumento che non sia solo una predica o uno ‘spiegone’, ma una cornice legislativa entro cui collocare le scelte educative necessarie”.

“La scuola è stata messa in sicurezza e tutelata con la legittima proibizione dell’utilizzo dello smartphone durante l’attività scolastica – ha continuato il pedagogista – ma fuori i genitori restano ancora soli e senza sostegno giuridico nel gestire un’invadenza che ha la potenza delle più grandi piattaforme digitali del mondo”.

“È una lotta impari: nessun genitore può farcela da solo, anche se la nostra iniziativa, lanciata più di un anno fa con Alberto Pellai e sostenuta da grandi scienziati, ha cominciato a mettere un bastone tra le ruote a questi ingranaggi di un mercato cinico e spietato, che lucra sui più piccoli e i più giovani, cioè i più fragili”, ha concluso Novara, augurandosi che “la data del 9 dicembre sia dunque segnata su tutti i calendari come l’inizio di una visione più attenta e più educativa sull’uso degli strumenti digitali, in primis lo smartphone”.

Qui il testo della petizione che ha raggiunto più di 100.000 firme promossa da Novara e Pellai:

https://www.change.org/p/stop-smartphone-e-social-sotto-i-14-e-16-anni-ogni-tecnologia-ha-il-suo-giusto-tempo