Lussemburgo, 7 apr. (askanews) – L’Ue darà mercoledì 9 aprile la sua risposta alla prima decisione dell’Amministrazione Usa, del 12 marzo scorso, di imporre nuovi dazi alle importazioni dall’Europa, in questo caso riguardo ad acciaio, alluminio e prodotti derivati. Entro stasera, la Commissione europea completerà una lista di prodotti americani che verranno colpiti da misure di ritorsione commerciale all’importazione nell’Ue. La lista verrà presentata mercoledì 9 aprile, e votata dai rappresentanti degli Stati membri secondo la procedura di ‘comitologia’, in cui le proposte della Commissione possono essere respinte solo a maggioranza assoluta.
Queste prime contromisure europee (che avranno impatto sulle importazioni dagli Usa per un valore inferiore a 26 miliardi di euro) un valore di entreranno in vigore il 15 aprile, ma verranno applicate alle dogane in due tempi: la prima parte (fino a 8 miliardi di euro) dallo stesso 15 aprile e la seconda parte (fino a 18 miliardi) un mese dopo, il 15 maggio. Intanto, continuerà lo sforzo negoziale per trovare un accordo che riduca o azzeri i dazi tra Ue e Stati Uniti, invece di aumentarli, in diversi settori industriali chiave, con la speranza (almeno da parte europea) di evitare di dover rispondere con nuove misure di ritorsione dell’Ue alle altre decisioni prese dall’Amministrazione Trump sui dazi sulle auto (il 26 marzo) e sui cosiddetti ‘dazi reciproci’ (il 2 aprile), che verrebbero scongiurate.
Tutto questo è stato confermato e precisato dal commissario Ue al Commercio internazionale, Maros Sefcovic, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell’Ue, nel formato dei ministri del Commercio, oggi a Lussemburgo.
La riunione del Consiglio, ha detto Sefcovic, ‘penso che sia stato chiaramente tempo ben speso, soprattutto in un momento che richiede un coordinamento costante e strategico. Sono molto grato per l’opportunità che ho avuto di aggiornare i ministri sul mio recente impegno con le mie controparti statunitensi e, naturalmente, di discutere la strada da seguire’.
‘L’attuale situazione commerciale con gli Stati Uniti, il nostro partner più importante – ha ricordato il commissario -, è in una situazione difficile. Una serie di dazi sta colpendo una parte significativa delle esportazioni dell’Ue. Stiamo parlando di 380 miliardi di euro di esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti. Circa il 70% delle nostre esportazioni totali sta affrontando tariffe del 20%, o del 25% o anche superiori, se combinate i dazi già esistenti. In totale, per mettere le cose in prospettiva, oltre 80 miliardi di euro di dazi, un aumento di 11 volte rispetto ai 7 miliardi di euro che gli Stati Uniti raccolgono attualmente’.
‘Fin dal primo giorno – ha ricordato Sefcovic -, il mio obiettivo è stato quello di avviare negoziati significativi con l’amministrazione statunitense, cercando di spingerli avanti a ogni passo. E apprezzo gli sforzi dei miei omologhi, il segretario al Commercio dell’Amministrazione Usa Howard Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer, per aver mantenuto una linea di comunicazione aperta e sincera con noi’.
Allo stato attuale, ha continuato il commissario, ‘ci sono tre punti chiave. Innanzitutto, entrambe le parti riconoscono che le relazioni commerciali Ue-Usa potrebbero trarre vantaggio da una nuova prospettiva e da una spinta in aree strategiche. Ci troviamo di fronte a sfide simili. Ad esempio: la sovraccapacità globale guidata da pratiche non di mercato; la corsa alla leadership sui semiconduttori o sulla messa in sicurezza dei minerali critici. Se ci uniamo, potremo costruire un mercato veramente transatlantico a vantaggio di entrambe le parti’.
Come ha detto nel pomeriggio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha riferito Sefcovic, ‘abbiamo offerto dazi zero per zero per le auto e per tutti i beni industriali’ nello scambio tra Usa e Ue.
‘In secondo luogo, dobbiamo essere chiari: coinvolgere gli Stati Uniti richiederà tempo e impegno. In questo momento siamo nelle prime fasi delle discussioni perché gli Stati Uniti considerano i dazi non come un passo tattico, ma come una misura correttiva. Siamo pienamente preparati a sederci al tavolo delle trattative non appena i nostri partner americani saranno pronti’.
‘In terzo luogo – ha avvertito il commissario, ‘mentre l’Ue rimane aperta e preferisce fortemente i negoziati, non resteremo fermi all’infinito, aspettando di vedere progressi tangibili. Lavoreremo lungo tre binari: difendere i nostri interessi tramite contromisure, diversificare il nostro commercio tramite nuovi accordi e scoraggiare le diversioni commerciali dannose’, ovvero il dirottamento verso l’Europa dei flussi di merci originariamente destinati agli Usa.
‘Per quanto riguarda la nostra difesa commerciale tramite contromisure in risposta ai dazi su acciaio e alluminio – ha spiegato Sefcovic -, abbiamo ricevuto dei commenti preziosi dai nostri Stati membri e da 660 parti interessate. Dopo averli esaminati attentamente, abbiamo lavorato per presentare un elenco solido di contromisure (ovvero di prodotti americani presi di mira dai contro-dazi, ndr), distribuendone in modo bilanciato l’impatto tra tutti gli Stati membri. Più tardi, oggi stesso, invieremo loro – ha annunciato – l’elenco finale’ dei prodotti americani colpiti ‘e i livelli dei dazi’ che saranno loro applicati. Riguardo a questo elenco finale, ‘il voto è fissato per il 9 aprile, poi i contro-dazi entreranno in vigore il 15 aprile per la prima serie di misure e il 15 maggio per le misure restanti’.
Quanto alla ‘diversificazione’, il commissario ha rilevato che ‘è nel nostro interesse rafforzare i nostri legami commerciali e di investimento con partner in tutto il mondo come India, Indonesia, Thailandia, Filippine o nella regione del Golfo’.
‘Siamo pronti – ha assicurato Sefcovic – a usare ogni strumento nel nostro arsenale di difesa commerciale per proteggere il mercato unico dell’Ue, i produttori e i consumatori dell’Ue. Inizieremo potenziando il nostro sistema di sorveglianza delle importazioni per tracciare i flussi dei prodotti importati in tempo reale, alimentando la nostra azione con informazioni tempestive’. E come ha annunciato anche qui von der Leyen ‘a tal fine istituiremo una task force specifica’.
‘Non dimentichiamo – ha osservato ancora il commissario – che, mentre gli Stati Uniti hanno deciso di fare marcia indietro rispetto ad alcune parti del sistema commerciale globale, questo sistema è ancora cruciale per l’Ue e per il resto del mondo. L’Ue rappresenta il 13% del commercio mondiale di beni. La nostra priorità, insieme al resto della Wto, è proteggere il restante 87% e assicurarci che il sistema commerciale globale prevalga per il resto di noi’.
Quello tra i ministri dei Ventisette oggi a Lussemburgo ‘è stato un dibattito molto politico e molto strategico, in cui ho dato il mio pieno sostegno a tutti i messaggi chiari provenienti da tutti gli Stati membri per l’unità dell’Unione europea’.
‘Oggi – ha proseguito Sefcovic – abbiamo avuto quest’ultima discussione politica ad alto livello, e penso che ciò sia stato molto importante. Intendo dire che c’era una forte percezione di unità, anche sulla necessità di rispondere’ ai dazi Usa. Inoltre, ‘abbiamo chiaramente dimostrato che siamo pronti a sederci con i nostri partner americani in qualsiasi momento ai tavoli delle trattative. Siamo pronti a impegnarci con loro’.
Con il segretario Usa Lutnick ‘ci siamo incontrati personalmente per molte ore, abbiamo parlato al telefono o in videoconferenza, e penso che i nostri partner americani sappiano che siamo disposti a impegnarci in un dato momento. Capisco che stanno riflettendo su molte questioni, ma nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all’Ue il 2 aprile, e quindi penso che dobbiamo procedere con l’adozione delle nostre contromisure’, ha spiegato ancora il commissario.
‘Abbiamo visto – ha ricordato – i nuovi dazi imposti all’Ue sulle auto, i cosiddetti, e sottolineerei la parola cosiddetti, ‘dazi reciproci’ dagli Stati Uniti. Ovviamente, questo ci obbliga a considerare ulteriori misure, su cui dobbiamo ancora riflettere. Abbiamo ricevuto un prezioso contributo dagli Stati membri, dai ministri, che stiamo valutiando. E procederemo come sempre nelle strette consultazioni con i nostri Stati membri e con le principali parti interessate’, prima di prendere le successive decisioni sulle misure di ritorsione. ‘Bisogna essere in due per ballare il tango. Il mercato ha perso 5 mila miliardi di dollari in soli due giorni e la settimana è appena iniziata. Quindi, sembra che queste soluzioni non siano buone nemmeno per l’economia americana’.
Negli scambi con Lutnik ‘volevamo capire qual è l’approccio degli Stati Uniti, quali sono le sfide che dobbiamo affrontare insieme’. Gli Stati Uniti, ha riferito ancora Sefcovic – si stanno concentrando sui cosiddetti ‘big five’ come li chiamano loro, ovvero sui settori automotive, industria farmaceutica, acciaio, metalli, legname e semiconduttori. Era abbastanza chiaro che avrebbero prestato particolare attenzione a queste cinque categorie e in particolare capisco che le automobili hanno un grande significato simbolico per i nostri partner americani. Quindi abbiamo confrontato le cifre sulle importazioni, le esportazioni e sull’intero segmento dell’industria automobilistica. E ho detto se questo è il problema, diamo un’occhiata ai nostri livelli do dazi, perché è vero per i veicoli personali, i dazi sul lato degli Stati Uniti sono più bassi, ma se si guarda al ritiro o agli eventi, allora, allora i dazi dagli Stati Uniti sono stati molto, molto più alti, se ricordo bene, fino al 25%’.
‘Quindi in passato – ha puntualizzato il commissario – c’era un equilibrio in questo tra le diverse categorie di auto. Ma ho detto se questo è il problema, allora parliamo, esploriamo la possibilità di come possiamo spingere questo, questi dazi fino a zero, come abbiamo fatto per diversi beni fino al 2 aprile. E questo sarebbe chiaramente la spinta per l’industria automobilistica da entrambe le parti. E naturalmente da allora abbiamo avuto parecchie discussioni, abbiamo trascorso parecchio, parecchio tempo, molte, molte ore insieme. E posso dire che siamo pronti a discutere di zero per le auto, ma siamo anche pronti a discutere di zero per tutti i beni industriali’.
‘Ciò che significa oltre all’automotive, stiamo parlando di prodotti chimici, farmaceutici, macchinari per gomma e plastica e direi anche del resto dei prodotti industriali. Quindi è qualcosa su cui penso saremo molto disposti a impegnarci e credo che ciò avverrebbe prima di tutto attraverso l’espressione del fatto che siamo alleati e che stiamo effettivamente creando questo mercato transatlantico per tecnologie molto importanti del futuro. Quindi spero che in futuro saremo pronti a tornare su questa discussione. Non ora. Credo che in futuro questa sarà ancora una possibilità’, ha concluso Sefcovic.