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giovedì, 11 Settembre, 2025
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Difesa, Gen. Conserva: policrisi globale con sfide interconnesse

Milano, 11 set. (askanews) – Viviamo un momento particolare di “policrisi globale” e “interconnessione di sfide”. Lo ha detto, senza giri di parole, con riferimento anche a quanto accaduto nella notte tra martedì e mercoledì al confine orientale della Nato, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, generale Antonio Conserva, nell’audizione alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati sulle linee generali dell’incarico ricoperto. Il generale ha fatto riferimento a un “livello di minaccia inimmaginabile fino a qualche anno fa”, ha sottolineato la necessità di un investimento costante nella Difesa per garantire un futuro di pace, ma ha anche notato, che anche una volta risolta la crisi ucraina, la Russia rimarrebbe non soltanto potentemente armata, ma anche con un’industria significativamente riconvertita alla guerra.

“Come appare evidente – ha detto Conserva – dalla realtà che stiamo vivendo, ci troviamo di fronte a uno scenario di policrisi globale, un’interconnessione di sfide che spaziano dai conflitti regionali ad alta intensità, come quello in corso ai confini dell’Europa tra Russia e Ucraina, senza tralasciare quanto sta accadendo in Medio Oriente, al terrorismo internazionale che, sebbene mutato, continua a rappresentare una minaccia diffusa. A ciò si aggiungono le sempre più pressanti guerre ibride che sfumano il confine tra pace e conflitto”.

In un contesto di questo genere, “caratterizzato dalla proliferazione di tecnologie avanzate, accessibile a un numero crescente di attori, dallo sviluppo di missili ipersonici in grado di volare a velocità tali da rendere quasi impossibile l’intercettazione con i sistemi attuali, dai droni autonomi e dagli sciami di droni che possono saturare le difese aeree con costi e rischi minimi per l’aggressore, dalle ormai consuete minacce cibernetiche, lo spazio aereo, e in senso ancora più ampio la dimensione aerospaziale, hanno acquisito una centralità strategica, divenendo di fatto una piattaforma abilitante indispensabile per ogni tipo di operazione, militare e civile”.

Il nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica ha poi fatto una riflessione sulla “guerra in Ucraina” che “ha testimoniato chiaramente queste nuove dimensioni della minaccia” ha detto Conserva. “Le centinaia di vettori lanciati ogni notte, tra droni, missili balistici, ipersonici e da crociera, nonché l’incremento di produzione di armamento russi, coerentemente con la transizione verso un sistema di economia di guerra, mostrano una realtà ed un livello di minaccia inimmaginabili fino a qualche anno fa”, ha aggiunto.

E proprio alla luce di quanto accaduto sul confine orientale della Nato, si ha bisogno, tra le altre cose di “droni difensivi”, poiché se “il drone offensivo costa poco, il drone difensivo costa altrettanto poco per essere efficace”, ma evita di usare velivoli più “costosi” e “pregiati” che dovrebbero essere utilizzati per la difesa contro minacce ad alto costo, secondo il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare. “I nostri velivoli più capaci si devono occupare delle minacce più elevate tecnologicamente”, ha spiegato il generale.

“I droni difensivi potrebbero essere la soluzione” dice il generale. Serve anche “una rete interconnessa di sensori e quindi lì stiamo investendo. Siamo pronti oggi? Siamo pronti utilizzando mezzi costosi, quindi li intercettiamo con i nostri velivoli più pregiati, però è chiaro che noi dobbiamo trovare soluzioni di costo efficaci: i nostri velivoli più capaci si devono occupare delle minacce più elevate tecnologicamente, quindi missili da crociera, missili balistici, missili ipersonici, è come dire che se la difesa ad alto costo si occupa di minacce ad alto costo, per le minacce a basso costo dobbiamo trovare strumenti difensivi. Le nostre industrie, sia quelle grandi sia quelle piccole, sono molto attive in questo settore, quindi si tratta ora di mettere a sistema tutto ciò che viene prodotto in Italia per trovare un sistema efficace”, aggiunge.

In Ucraina “noi ci auguriamo che la pace trionfi nel più breve tempo possibile, ma dopo che la pace avrà eventualmente trionfato in Ucraina il problema non è risolto, anzi la Russia avrà forze e capacità esuberanti rispetto alle nostre, quindi dobbiamo stare molto attenti”. Il generale ha spiegato che “per poter essere vincenti e per poter assicurare delle capacità reali per rispondere a nuove minacce nel contesto europeo servono le risorse”, ha dichiarato. “Queste minacce tre anni e mezzo fa potevano essere immaginabili ma non nell’entità, la trasformazione in un’industria bellica del comparto industriale russo è veramente preoccupante”.

“Noi veniamo da un periodo in cui il budget della difesa era la metà della Francia, della Germania e della Gran Bretagna” ma ora “dobbiamo spendere di più altrimenti non saremo rilevanti”, ha detto sottolineando che “si viene marginalizzati” nei “grandi tavoli” se non si ha un portafoglio consono agli investimenti necessari.

“Scorte spesso sottovalutate”, secondo il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare. “Nella categoria ci sono anche i pezzi di ricambio”, ha detto assicurando che senza un “livello adeguato di scorte” è impossibile operare. Il generale ha inoltre fatto riferimento alla necessità di investire nelle infrastrutture aeronautiche. Poi sullo spazio aereo, ha notato che “tutto parte dalla sorveglianza” e la necessità “di dominare il cyber space” che deve essere “cyber resilient”.

E se il settore cyber è da potenziare, ci sono anche “le skill del personale, le competenze: sicuramente ci stiamo investendo, sicuramente c’è un mondo privato che offre stipendi più alti dei nostri, questo non importa, per i giovani può essere un percorso da fare nelle forze armate per accrescere il proprio know-how, ci saranno sicuramente delle indennità che cercheranno di compensare queste capacità”.

Ma il generale non ha evitato di menzionare anche la questione del personale, citata più volte nel suo intervento. Anche in chiave di attrattiva della carriera militare e di benessere di chi presta servizio. “Personale, alloggi sicuramente un punto cruciale per il benessere personale, è molto difficile costruire alloggi nel posto in cui servono e ci vuole tanto tempo, il problema dell’eventuale soluzione dell’indennità ha un effetto immediato di beneficio immediato, diffuso su tutto il territorio nazionale, ovviamente è complementare al patrimonio alloggiativo che la difesa ha e che sta continuando a ristrutturare e potenziare. Quindi sono due misure, ma avviene in quasi tutti i paesi del mondo, c’è il doppio binario: c’è l’indennità per chi non riesce ad avere l’alloggio e chi invece ha l’alloggio di servizio ovviamente non beneficia dell’indennità. È un sistema più equilibrato anche per garantire a tutti l’alloggio: perché l’alloggio di servizio ha sempre come criterio la priorità dell’incarico, più l’incarico è rilevante per la prontezza operativa a tutti i livelli, dal sotto ufficiale all’ufficiale, più è interconnesso con la prontezza operativa e più è elevata la priorità” ha detto.

E appunto nel mondo descritto da Conserva, “dove la logistica ha la sua importanza, perché non parliamo solo di operativi, parliamo di logistica, dove la formazione ha la sua priorità è chiaro che l’indennità di alloggio, l’indennità di affitto consente di dare a tutte le fasce delle specialità e dei gradi delle forze armate questo aiuto”.

(di Cristina Giuliano)