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giovedì, 11 Settembre, 2025
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Disgelo Usa-Bielorussia: "grande intesa" per rilascio prigionieri politici

Roma, 11 set. (askanews) – Alexander Lukashenko ha ricevuto a Minsk l’inviato del presidente statunitense, John Cole, che ha proposto una “grande intesa” sul rilascio dei prigionieri politici. “Non siamo favorevoli al fatto che queste persone si trovino nelle colonie penali. Se Donald è interessato, possiamo illustrargli i casi di ciascuno e, se vorrà accoglierli, possiamo provare a elaborare una grande intesa”, ha dichiarato il capo dello Stato bielorusso, secondo le immagini diffuse dal suo servizio stampa.

Nelle stesse ore l’ambasciata americana a Vilnius ha confermato la liberazione di 52 prigionieri politici di diverse nazionalità, ora diretti in Lituania. Tra questi figurano l’ex candidato presidenziale Nikolaj Statkevic, il filosofo Vladimir Matskevic e la cittadina lituana Alena Romanauskene.

Durante l’incontro, Cole ha annunciato che gli Stati Uniti revocheranno le sanzioni contro la compagnia aerea Belavia e stanno valutando la riapertura della propria ambasciata a Minsk, chiusa dal 2008.

L’episodio si inserisce in un processo di progressivo riavvicinamento: già a giugno, in occasione della visita a Minsk del rappresentante speciale di Trump, Keith Kellogg, erano stati liberati altri 14 prigionieri, incluso l’oppositore Sergej Tichanovskij, marito della leader in esilio Svetlana Tichanovskaja.

La svolta è stata rafforzata dalla telefonata del 15 agosto tra Donald Trump e Lukashenko – la prima in oltre 30 anni – durante la quale il presidente americano ha definito il leader bielorusso un “presidente altamente rispettato”, rompendo con la linea di non riconoscimento adottata dall’Occidente dal 2020. Un contatto nel giorno in cui Trump riceveva il presidente russo Vlaidmir Putin in Alaska, che segna un possibile “punto di svolta” nei rapporti con Minsk, a lungo congelati dopo la repressione del 2020.

Secondo diversi osservatori, Lukashenko cerca margini diplomatici per evitare la totale dipendenza da Mosca, sfruttando l’interesse di Trump a ottenere risultati rapidi sul piano internazionale. Per Washington, il dossier dei prigionieri politici diventa così terreno di cooperazione a basso costo con Minsk, sullo sfondo del nodo più importante delle relazioni Bielorussia-Russia e del ruolo di Minsk nella guerra in Ucraina.