Roma, 15 apr. (askanews) – Bonus elettrodomestici senza più click day ma con sconto in fattura, proroga dell’attuale regime fiscale per le auto aziendali benzina e diesel (fringe benefit) ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse entro il 31 giugno 2025, ulteriore proroga delle tutele per gli utenti vulnerabili. Queste le principali novità introdotte alla Camera sul decreto bollette, su cui il governo oggi ha ottenuto la fiducia. I voti favorevoli sono stati 182 e 113 quelli contrari. Dopo il voto finale di Montecitorio il provvedimento passerà poi all’esame del Senato.
Un decreto, secondo la maggioranza, che viene incontro alle esigenze di famiglie e imprese per fronteggiare l’emergenza del caro bollette. Per le opposizioni, un provvedimento inadeguato e insufficiente, senza una visione, che non risolve i problemi strutturali sugli elevati costi dell’energia.
Confermate le misure già previste nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio scorso, relative al contributo da 200 euro per il 2025 sulla bolletta dell’energia elettrica per le famiglie con Isee fino a 25.000 euro, misura che secondo le stime coinvolge 8 milioni di famiglie e vale 1,6 miliardi di euro. Il contributo è aggiuntivo rispetto al bonus precedente di cui già godevano le famiglie con Isee fino a 9.530 euro oppure sopra i 20.000 euro per i nuclei con almeno quattro figli.
Confermate anche le misure a favore delle grandi imprese cosidette “energivore” con un contributo per complessivi 600 milioni di euro, attraverso il fondo per la transizione energetica, derivante dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 del 2024. Per le piccole e medie imprese con una potenza disponibile di almeno 16,5 KW è previsto invece l’azzeramento per sei mesi in bolletta degli oneri di sistema (in particolare della voce che sostiene le fonti rinnovabili e la cogenerazione) per un onere di ulteriori 800 milioni di euro. Sul bonus elettrodomestici, che potrà arrivare fino al 30% del costo d’acquisto, per un massimo di 100 euro, cifra che sale a 200 euro per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 25.000 euro, non è più previsto il sisterma del click day, ma lo sconto in fattura. La norma rinvia a un decreto interministeriale l’individuazione degli elettrodomestici ad elevata efficienza energetica che possono beneficiare dell’incentivo a fronte dello smaltimento dell’elettrodomestico sostituito di classe energetica inferiore. L’incentivo sarà riconosciuto solo per prodotti realizzati in stabilimenti dell’Unione Europea. La gestione dei contributi avverrà tramite la piattaforma informatica gestita da PagoPa, mentre le attività istruttorie, di verifica e controllo, saranno svolte da Invitalia.
Novità anche per le auto aziendali a benzina e diesel, che se ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse come fringe benefit entro giugno 2025 possono continuare a godere del vecchio regime fiscale più conveniente rispetto a quello introdotto con la legge di bilancio, che favorisce le auto elettriche.
Una norma ad hoc è stata introdotta per i clienti vulnerabili (over 75, disabili e fragili economici): potranno continuare a godere delle maggiori tutele anche dopo il 31 marzo 2027 (termine del sistema a tutele graduali), senza passare al mercato libero ed essere esposti al teleselling selvaggio.
Introdotta nell’esame in Commissione anche la norma che prevede la non pignorabilità della casa di proprietà di un soggetto vulnerabile se il debito per il mancato pagamento di bollette energetiche condominiali sia inferiore a 5.000 euro e la casa sia l’unico immobile di proprietà del debitore.
Sulle comunità energetiche, è passato un emendamento che fa chiarezza sui soggetti che possono farne parte: le aziende territoriali per l’edilizia residenziale, gli istituti pubblici di assistenza e beneficienza, le aziende pubbliche per i servizi alle persone e ai consorzi di bonifica. Viene inoltre specificato che le piccole e medie imprese, già incluse tra i soggetti che esercitano poteri di controllo nelle comunità energetiche rinnovabili, possono anche essere partecipate da enti territoriali.
Con un altro emendamento approvato in Commissione è stato concesso più tempo ad Arera per definire le misure volte migliorare la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e di gas ai clienti finali domestici sul mercato libero. Non più 30 giorni dall’approvazione del decreto ma tre mesi.
Con il decreto arrivano 10 milioni di euro per il 2025 per l’erogazione di contributi a fondo perduto volti a ridurre il costo dell’energia sostenuto dalle piscine ‘energivore’, gestite da associazioni e società sportive iscritte nel registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.
Tra le modifiche approvate al decreto anche un emendamento che prevede misure per la transizione energetica delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza e delle strutture sanitarie e socio sanitarie no-profit.