Lubiana, 10 set. (askanews) – La situazione in Ucraina e Medioriente è allarmante, fa pensare al baratro in cui sprofondò l’Europa nel 1914 quando a furia di provocazioni si scatenò la prima guerra mondiale. Sergio Mattarella esprime tutta la sua preoccupazione per i recenti attacchi dei droni russi in Polonia e di Israele contro il Qatar e ancora una volta fa ricorso alla storia e invoca il protagonismo dell’Unione europea e dell’Onu.
Il Presidente della Repubblica è in Slovenia per una visita ufficiale, un’occasione per rafforzare l’amicizia tra i due Paesi e rilanciare la collaborazione economica ma anche culturale. Italia e Slovenia, dice, “sono un esempio di come la collaborazione” può superare anche le vecchie ferite del passato. L’opera di ricucitura tessuta in questi anni per superare le atrocità della seconda guerra mondiale con la vergogna delle foibe ha portato i due Paesi a rilanciare l’amicizia e la reciproca cura delle minoranze presenti in Italia e Slovenia.
Ma la conferenza stampa dei due capi di Stato, Mattarella e Natasa Pirc Musar, non poteva che essere monopolizzata dagli ultimi fatti internazionali, i droni russi che hanno colpito la Polonia e l’attacco israeliano in Qatar per colpire i funzionari di Hamas. “E’ inaccettabile che si violi la sovranità di un paese, al di là del contenuto e della portata dei due episodi quel che crea allarme è che ci si muove su un crinale che può scivolare in un baratro di volenza incontrollata”, avverte il Presidente della Repubblica. “Quanto avvenuto in Polonia è gravissimo – ha osservato il capo dello Stato -, la Nato lo interpreta come un’aggressione, ricordo che non è la prima volta che avviene in paesi confinanti con la Russia” e uguale preoccupazione viene espressa anche per quanto avvenuto in Qatar.
Mattarella allora ricorre alla storia: “Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sul luglio 1914, che forse nessuno voleva far scoppiare, ma l’imprudenza dei comportamenti – come spesso è avvenuto nella storia – provoca conseguenze poi non scientemente volute, ma ugualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo. Per questo è di gravissima responsabilità quel che avviene. E quanto avvenne in Ucraina sta accentuando queste prospettive gravi. Le dichiarazioni frequenti, anche odierne, che vengono dal Cremlino, minacciose nei confronti di Paesi europei sono un elemento che induce all’allarme”. Dello stesso avviso anche la presidente slovena.
La via d’uscita da questa spirale di violenza è solo una, il dialogo e la collaborazione, per questo Mattarella auspica un protagonismo maggiore dell’Unione europea e un rilancio dell’azione delle Nazioni Unite perchè “al di là dei singoli episodi, comunque gravi, il rischio estremamente alto è che, senza rendersene conto, si scivoli, non in un allargamento, in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollato”.
Con la presidente slovena Mattarella ha anche rinnovato l’appello ad accelerare l’allargamento dell’Unione europea, i Paesi dei Balcani occidentali attendono da troppo tempo, ricorda, sono 12 anni, dall’ingresso della Croazia che il processo si è arrestato mentre proprio adesso, con questo clima turbolento, accogliere questi paesi nell’Unione sarebbe una garanzia di sicurezza e difesa per l’intero continente, spiega: “Questo è un tassello importante che l’Unione europea deve affrontare per svolgere il ruolo che sta cercando di svolgere”.
Domani la visita proseguirà a Capodistria per inaugurare, insieme alla Presidente Pirc Musar, il rinnovato Collegio dei Nobili, recentemente restaurato, e sede della Scuola elementare Pier Paolo Vergerio il Vecchio e del Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria, scuole con lingua di insegnamento italiana. Quindi al Palazzo Gravisi Buttorai, sede della Comunità autogestita della nazionalità italiana di Capodistria, dove il Presidente Mattarella incontrerà, insieme alla Presidente della Repubblica di Slovenia, gli esponenti della comunità italiana. Ultimo impegno prima di far rientro a Roma, a Palazzo Pretorio, dove i due Capi di Stato parteciperanno alla Riunione solenne del Consiglio comunale di Capodistria nell’Aula consiliare.