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venerdì, 5 Dicembre, 2025
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Dure critiche degli Usa all’Ue: rischia la cancellazione della sua civiltà

Roma, 5 dic. (askanews) – A meno di un anno dagli avvertimenti pronunciati dal vicepresidente JD Vance alla 61 Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, l’Amministrazione Trump torna a scuotere l’Europa, denunciando le ‘aspettative irrealistiche’ dei funzionari europei sulla guerra in Ucraina e parlando apertamente di una ‘progressiva erosione della civiltà europea’. La nuova Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, pubblicata oggi dalla Casa Bianca, delinea per il continente un futuro allarmante: l’Europa, si legge, rischia di diventare ‘irriconoscibile entro vent’anni o meno’ se le tendenze attuali non verranno invertite. Ma gli Usa puntano il dito anche contro il ruolo della Nato, che non deve essere più percipita ‘come alleanza in continua espansione’.

Nel mirino di Washington, in ogni caso, c’è soprattutto l’Unione europea, ritenuta incapace di fronteggiare i flussi migratori, il crollo demografico e la perdita delle identità nazionali e della fiducia collettiva. In una visione del mondo che rimette al centro lo Stato-nazione e ridimensiona il ruolo delle istituzioni sovranazionali, la Casa Bianca considera Bruxelles parte del problema più che della soluzione.

Per gli Stati Uniti, il rilancio europeo passa attraverso quattro direttrici: una ridefinizione del rapporto con la Russia; una reale assunzione di responsabilità da parte dei Paesi europei in materia di difesa; una maggiore apertura dei mercati dell’UE ai beni e servizi americani; e l’abbandono dell’idea di una NATO destinata a espandersi indefinitamente.

Nell’analisi della postura statunitense nello scenario globale, il documento individua nel Sud America e nell’Indo-Pacifico i principali teatri strategici per Washington, ridimensionando il focus sul Medio Oriente.

PACE ATTRAVERSO LA FORZA, LA POLITICA ESTERA DEL PRESIDENTE TRUMP ‘Negli ultimi nove mesi, abbiamo salvato la nostra nazione – e il mondo intero – dall’orlo della catastrofe. Dopo quattro anni di debolezza, estremismo e fallimenti letali, la mia amministrazione ha agito con urgenza e rapidità storica per ripristinare la forza degli Stati Uniti, sia internamente che all’estero, e per portare pace e stabilità nel mondo’, ha scritto il presidente Trump nel preludio del documento di Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America, pubblicato oggi dalla Casa Bianca. ‘Nessuna amministrazione nella storia ha realizzato un cambiamento così radicale in così breve tempo’, scrive Trump nella lettera che apre il documento.

‘L’America è di nuovo forte e rispettata, e grazie a questo stiamo portando pace in tutto il mondo’ e ‘in ogni nostra azione, mettiamo l’America al primo posto’, ha specificato Trump, presentando la nuova strategia di politica estera statunitense.

In merito al documento di Strategia di Sicurezza Nazionale, Trump ha sottolineato che esso ‘rappresenta una roadmap per garantire che l’America rimanga la nazione più grande e di maggior successo nella storia dell’umanità, e la casa della libertà sulla Terra’.

Nella definizione della propria strategia in ambito geopolitico, la Casa Bianca ha rappresentato che ‘la politica estera del presidente Trump è pragmatica senza essere ‘pragmatista’, realistica senza essere ‘realista’, fondata su principi senza essere ‘idealista’, decisa senza essere ‘bellicosa’ e misurata senza essere ‘pacifista’. Non si basa su ideologie politiche tradizionali, ma è motivata soprattutto da ciò che funziona per l’America-in due parole, ‘America First”.

‘Un mondo in fiamme, dove le guerre arrivano sulle nostre coste, è contrario agli interessi americani’, rileva la Strategia statunitense, specificando che ‘il presidente Trump utilizza una diplomazia non convenzionale, la potenza militare americana e leve economiche per estinguere chirurgicamente focolai di divisione tra nazioni dotate di armi nucleari e guerre violente causate da odi secolari’.

In questo nuovo scenario globale, l’Amministrazione Trump ha ridefinito le parole chiave della propria politica estera, che possono essere riassunte in una riperimetrazione del concetto di interesse nazionale; di una ristaurata prevalenza militare; una tendenza al non interventismo; un rapporto con i competitor e alleati internazionali basato su un realismo flessibile; la primauté degli Stati sugli organismi internazionali e un equilibrio di potere che non minacci l’egemonia statunitense.

‘COROLLARIO TRUMP’ ALLA STORICA DOTTRINA MONROE L’Amministrazione Trump ha delineato nel documento di Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America, gli interessi fondamentali di politica estera degli Stati Uniti, applicando un ‘Corollario Trump’ alla Dottrina Monroe.

‘I nostri obiettivi per l’Emisfero Occidentale possono essere riassunti in ‘Arruolare ed Espandere”, si legge nel documento.

‘Arruolare significa coinvolgere amici consolidati nell’emisfero per controllare la migrazione, fermare i flussi di droga e rafforzare la stabilità e la sicurezza, sia sulla terra che sul mare’, specifica il documento, mentre ‘Espandere significa coltivare e rafforzare nuovi partner, aumentando al contempo l’attrattiva degli Stati Uniti come partner economico e di sicurezza preferenziale’.

‘Gli Stati Uniti devono essere preminenti nell’Emisfero Occidentale, condizione essenziale per la nostra sicurezza e prosperità, che ci permetta di affermarci con sicurezza dove e quando necessario. I termini delle nostre alleanze e di qualsiasi forma di aiuto devono dipendere dalla riduzione dell’influenza ostile esterna – dal controllo di installazioni militari, porti e infrastrutture critiche, all’acquisizione di asset strategici’, precisa l’Amministrazione Trump.

Secondo quanto si evince dal documento, gli obiettivi di Washington sono quelli di ‘garantire che l’Emisfero Occidentale rimanga sufficientemente stabile e ben governato da prevenire e scoraggiare migrazioni di massa verso gli Stati Uniti’; di avere ‘un emisfero i cui governi collaborino con noi contro narco-terroristi, cartelli e altre organizzazioni criminali transnazionali’; di avere ‘un emisfero libero da incursioni ostili o dal controllo straniero di asset strategici, e che sostenga le catene di approvvigionamento critiche’; e ‘garantire il nostro continuo accesso a località strategiche chiave’.

Inoltre, la Casa Bianca vuole ‘fermare e invertire i danni che attori stranieri infliggono all’economia americana, mantenendo al contempo l’Indo-Pacifico libero e aperto, preservando la libertà di navigazione in tutte le rotte marittime cruciali, e garantendo catene di approvvigionamento sicure e affidabili e accesso a materiali critici’; ‘sostenere i nostri alleati nel preservare la libertà e la sicurezza dell’Europa, mentre aiutiamo il continente a recuperare la fiducia civica e l’identità occidentale’; ‘impedire a una potenza ostile di dominare il Medio Oriente, le sue risorse di petrolio e gas e i punti di passaggio strategici, evitando al contempo le ‘guerre infinite’ che ci hanno intrappolato nella regione a costi enormi’; ‘garantire che la tecnologia e gli standard statunitensi, in particolare nell’IA, nella biotecnologia e nel calcolo quantistico, guidino il progresso mondiale’.

INDO-PACIFICO PRIMARIO CAMPO DI COMPETIZIONE CON CINA ‘L’Indo-Pacifico è e continuerà a essere uno dei principali campi di battaglia economici e geopolitici del secolo a venire’, si legge nel documento redatto dall’Amministrazione Trump sulla Strategia della Sicurezza Nazionale pubblicato oggi dalla Casa Bianca. Questo è il terreno di scontro e confronto con il principale competitor degli Stati Uniti, la Cina.

‘Il presidente Trump ha invertito da solo oltre tre decenni di supposizioni errate degli Stati Uniti riguardo la Cina: cioè, che aprendo i nostri mercati alla Cina, incoraggiando le imprese americane a investire in Cina e delocalizzando la nostra produzione industriale lì, avremmo facilitato l’ingresso della Cina nel cosiddetto ‘ordine internazionale basato sulle regole’. Ciò non è accaduto’, appura la Casa Bianca.

‘La Cina è diventata ricca e potente, e ha utilizzato la sua ricchezza e il suo potere a proprio vantaggio. Le élite americane – in quattro amministrazioni consecutive di entrambi i partiti – sono state o facilitatori consenzienti della strategia cinese, o in negazione della realtà’, osserva il documento. In questo contesto, secondo l’Amministrazione Trump, è importante che ci sia ‘un focus costante sulla deterrenza per prevenire la guerra nell’Indo-Pacifico’. Infatti, è ‘prioritario’ per la Casa Bianca ‘prevenire un conflitto su Taiwan, idealmente mantenendo un vantaggio militare’.

EUROPA: TRA ANTICA GRANDEZZA E ODIERNA DECADENZA ‘È un interesse fondamentale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina, al fine di stabilizzare le economie europee, prevenire un’escalation involontaria o l’espansione della guerra, ristabilire la stabilità strategica con la Russia e consentire la ricostruzione post-bellica dell’Ucraina per garantirne la sopravvivenza come stato vitale’, si legge nel documento di Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America.

Gli Stati Uniti, nell’analisi del conflitto in Ucraina, osservano una ‘progressiva erosione della civiltà europea’, dettata dalle ‘azioni dell’Unione Europea e di altri organismi transnazionali che minano la libertà politica e la sovranità nazionale; politiche migratorie che stanno trasformando il continente e creando tensioni; censura della libertà di espressione e repressione dell’opposizione politica; calo demografico; perdita delle identità nazionali e della fiducia in sé stessa’.

Secondo l’Amministrazione Trump, ‘se le tendenze attuali continueranno, il continente sarà irriconoscibile entro vent’anni o meno’.

‘Non è quindi scontato che alcuni paesi europei possano mantenere economie e forze militari sufficientemente forti da restare alleati affidabili’, evidenzia il rapporto.

‘Molti di questi stati, al momento, stanno rafforzando il loro percorso attuale. Gli Stati Uniti desiderano che l’Europa rimanga europea, recuperi la propria fiducia civica e abbandoni il fallimentare approccio basato sul soffocamento regolamentare’, prosegue il documento.

‘Questa mancanza di fiducia in sé stessa è particolarmente evidente nel rapporto con la Russia’, sottolinea il documento di Sicurezza Nazionale, aggiungendo che ‘gli alleati europei godono di un significativo vantaggio militare rispetto alla Russia su quasi tutti i fronti, ad eccezione delle armi nucleari’.

‘A causa della guerra in Ucraina, le relazioni europee con la Russia sono profondamente compromesse, e molti europei considerano la Russia una minaccia esistenziale. Gestire queste relazioni richiederà un impegno diplomatico significativo da parte degli Stati Uniti, sia per ristabilire condizioni di stabilità strategica sull’intera Eurasia, sia per ridurre il rischio di conflitto tra Russia e stati europei’, evidenzia il documento.

Ciononostante, esiste un impegno di Washington per ripristinare ‘l’antica grandezza’ del Vecchio continente, figlio del fatto che ‘l’Europa rimane strategicamente e culturalmente vitale per gli Stati Uniti’.

Le priorità evidenziate dagli Stati Uniti per un rinnovamento europeo prevedono una ridefinizione dei rapporti con la Russia, una piena assunzione di responsabilità europea in merito alla propria difesa, un’apertura dei mercati europei ai beni e servizi statunitensi e la fine della percezione della NATO come alleanza in continua espansione.

Inoltre, l’Amministrazione Trump ritiene che ‘la crescente influenza dei partiti europei patriottici rappresenta un motivo di grande ottimismo’ per la futura rinascita europea.

‘Il nostro obiettivo deve essere aiutare l’Europa a correggere la propria traiettoria attuale. Avremo bisogno di un’Europa forte per competere con successo e per collaborare con noi nel prevenire che qualsiasi avversario domini il continente’, prosegue la nota, spiegando che ‘gli Stati Uniti sono, comprensibilmente, legati sentimentalmente al continente europeo – e, naturalmente, a Gran Bretagna e Irlanda’.

IL NUOVO MEDIO ORIENTE ‘La chiave per relazioni di successo con il Medio Oriente è accettare la regione, i suoi leader e i suoi stati così come sono, lavorando insieme su aree di interesse comune’, ha scritto la Casa Bianca nel documento di Strategia sulla Sicurezza Nazionale pubblicato oggi.

‘Per almeno mezzo secolo, la politica estera americana ha dato priorità al Medio Oriente rispetto a tutte le altre regioni. Le ragioni sono ovvie: il Medio Oriente è stato per decenni il principale fornitore mondiale di energia, un teatro privilegiato della competizione tra superpotenze e una regione costellata di conflitti che minacciavano di espandersi al resto del mondo e persino sulle nostre stesse coste’, si legge nel documento.

‘Oggi almeno due di queste dinamiche non sono più valide. Le forniture energetiche si sono notevolmente diversificate, con gli Stati Uniti che sono tornati a essere un esportatore netto di energia. La competizione tra superpotenze ha lasciato spazio al gioco tra grandi potenze, in cui gli Stati Uniti mantengono la posizione più invidiabile, rafforzata dalla rivitalizzazione delle nostre alleanze nel Golfo, con altri partner arabi e con Israele guidata dal presidente Trump’, specifica il documento.

‘I giorni in cui il Medio Oriente dominava la politica estera americana – sia nella pianificazione a lungo termine sia nell’esecuzione quotidiana – sono fortunatamente finiti, non perché il Medio Oriente non conti più, ma perché non rappresenta più una costante irritazione e la potenziale fonte di catastrofe imminente che era un tempo. La regione sta emergendo come un luogo di partenariato, amicizia e investimenti, una tendenza da accogliere e incoraggiare’, afferma l’Amministrazione Trump.

AFRICA, UN NUOVO APPROCCIO AMERICANO Infine, in merito al continente africano, gli Stati Uniti intendono riformare la loro politica in Africa, passando da un approccio basato sugli aiuti a uno centrato su investimenti e commercio. L’obiettivo è mitigare conflitti, favorire partenariati affidabili, sfruttare risorse naturali e sviluppare settori strategici come energia e minerali critici, senza impegnarsi in presenza militari a lungo termine.