Roma, 9 mag. – Serve una ‘rivoluzione’ che coniughi sostenibilit ed economia per vincere la sfida legata alla crescita del tessuto urbano e alla qualit del ‘costruito’. E’ questa la prima indicazione emersa a Milano da ‘ITC Construction Days 2025’, la prima conferenza nazionale dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con Assimpredil Ance, cominciata oggi e che si concluder il 9 maggio con la partecipazione di esperti e rappresentanti di categoria. Al centro delle assise il rapporto ricerca-produzione e i temi del cambiamento climatico, della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale, della transizione ecologica. “La ricerca – ha detto Massimo Clemente, direttore dell’ITC-CNR – deve dare risposte concrete a problemi oggettivi. Il problema della casa molto sentito dai cittadini e dalle imprese che cercano nuovi campi di sviluppo. Dopo la stagione dei ‘superbonus’, la ricerca deve fare in modo che queste aspettative si traducano in miglioramento della qualit della vita; occorre rispondere ai grandi temi della casa e della qualit urbana” ha ancora affermato lo studioso che ha suggerito l’utilizzazione delle tecnologie ma, nello stesso tempo, l’attivazione “di processi di ascolto con le comunit” oltre che con “il sistema della produzione, delle istituzioni, della politica”. Emilio Fortunato Campana, direttore CNR-DIITET, ha evidenziato che “il 2% della superficie del mondo occupato da citt, il 50% della popolazione mondiale vive gi nelle citt e questo dato tende ad aumentare” aggiungendo che “le citt consumano il 75% dell’energia e producono l’80% della CO2 nel mondo”. Quindi affrontare il tema della casa, delle citt, del come la comunit umana si organizza per vivere insieme “rappresenta il cuore del futuro della sostenibilit del mondo”. Ma gli agglomerati urbani non sono uguali; quindi, occorre affrontare una questione complessa: “Le risposte possono venire dalle nuove tecnologie digitali, con l’intelligenza artificiale ma anche con la comprensione che la citt un sistema complesso che ha tanti sistemi e bisogna studiare questi sistemi separatamente, ma anche nelle loro interazioni”. Il riferimento ai sistemi, al traffico, alla distribuzione delle risorse, al ciclo dei rifiuti, alla fruizione dei beni culturali, all’ambiente costruito, alla qualit dell’aria. Secondo Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance, ” fondamentale ripensare il nostro modo di vivere e ragionare per dare risposte concrete ai nuovi bisogni della popolazione”. “Le case devono essere tecnologicamente efficienti e flessibili – ha ancora detto – Noi abbiamo varato un ‘codice’ di condotta che si chiama ‘Cantiere Impatto Sostenibile’ che mette al centro la sostenibilit come linea-guida per l’attivit delle nostre realt che riguarda la fase di cantiere, fase fondamentale della nostra attivit. Il tutto per giungere un prodotto edilizio che possa rispondere alle esigenze della popolazione. Ma il tutto deve avvenire in una logica di sostenibilit economica”. Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, ha sottolineato che “oggi c’ enorme difficolt all’accesso al bene casa in quanto ci sono costi che non risultano congrui con le disponibilit economiche”. “Stiamo lavorando – ha sostenuto – perch si mettano in campo misure di natura fiscale, urbanistica – attraverso un nuovo testo unico delle costruzioni – per far s, anche con l’utilizzazione del capitale privato, che il bene casa diventi accessibile non solo in Italia ma in tutta Europa”.