11.4 C
Roma
lunedì, 22 Dicembre, 2025
Home GiornaleEdoardo Italia, tra volontariato e impegno giovanile. Intervista

Edoardo Italia, tra volontariato e impegno giovanile. Intervista

Il nuovo presidente del Consiglio nazionale dei giovani (CNG) racconta obiettivi, criticità e prospettive delle politiche giovanili in un’Italia che fatica ancora a valorizzare le nuove generazioni.

«Dare voce e valore alla gioventù»

Dalle cronache recenti emerge un quadro spesso impietoso sulla condizione giovanile: partecipazione politica e al voto ai minimi storici, emergenza dei NEET (giovani che non lavorano e non si formano), condizioni precarie di ingresso nel mondo del lavoro e una scarsa competitività salariale rispetto alla media europea.

Eppure, esempi virtuosi smentiscono la facile vulgata dei giovani disimpegnati. Il Consiglio nazionale dei giovani (CNG), organo consultivo della Presidenza del Consiglio per le politiche giovanili, riunisce una cinquantina di associazioni impegnate a discutere e proporre soluzioni sui temi che riguardano le nuove generazioni, in un Paese non sempre attento ai loro bisogni.

Nel congresso conclusosi domenica è stato eletto il nuovo presidente nazionale del CNG. Si tratta di Edoardo Italia, 30 anni, di Crescentino (provincia di Vercelli), volontario e coordinatore giovani della Croce Rossa Italiana, che succede alla presidente uscente Maria Cristina Pisani. Lo abbiamo intervistato.

Perché hai deciso di candidarti come presidente del Consiglio nazionale dei giovani? Quali obiettivi ti muovono?

«Il mio primo obiettivo in Croce Rossa è stato quello di coinvolgere i giovani, proporre attività di volontariato e organizzare un’azione diretta verso la gioventù. Al CNG il tema è diverso: qui c’è entusiasmo e voglia di coinvolgere i giovani nel fare qualcosa di concreto, tutti insieme.

L’associazionismo, la sfera politica, il terzo settore, l’ambito della donazione, il tema dei giovani nelle piccole e medie imprese sono al centro della nostra progettualità. L’obiettivo è dare voce e valore alla gioventù, coinvolgendo i giovani e lavorando con loro.

Ho intenzione di far sì che questo spazio offra opportunità a tanti ragazzi, collocandosi tra casa e scuola e ampliando gli orizzonti della crescita personale e sociale. Se un giovane, oggi, in un piccolo paese non fa sport, non partecipa ad associazioni e rischia di vivere una vita chiusa e povera di opportunità, è più facile che incontri problemi di salute mentale, solitudine relazionale e intellettuale».

LItalia è un Paese per giovani oggi? I giovani hanno le opportunità che meritano?

«L’Italia è un grande Paese, lungo e stretto, fatto di realtà molto diverse. Alcuni territori sono più portati al coinvolgimento dei giovani perché ricchi di associazioni, strutture e spazi di confronto.

Altri territori, invece, faticano di più: penso alle aree di periferia o ai territori di montagna, dove la mancanza di strutture e risorse rende difficile coinvolgere non solo i giovani, ma l’intera popolazione. Altrove, invece, esiste una forte propensione all’agire civico, politico e sociale, capace di tradursi in azioni concrete per e con i giovani».

Come si può potenziare oggi lefficacia delle politiche giovanili in Italia?

«C’è una grande difficoltà di dialogo tra le associazioni, a ogni livello. Ognuna viaggia su binari diversi, pur parlando tutte di giovani e avendo l’obiettivo di coinvolgerli. Quello che manca è un reale coordinamento, un’azione costruita insieme.

Se le associazioni, ciascuna con la propria identità e finalità, lavorano in rete mettendo a sistema giovani e risorse, l’impatto può crescere in modo significativo. Se, ad esempio, la Croce Rossa collabora sul territorio con realtà come Avis, Coldiretti, Acli, che coinvolgono molti giovani, si possono convogliare singole iniziative in un’azione più incisiva a favore delle comunità».

 

Una responsabilità collettiva

Dopo questa conversazione possiamo trarre lo spunto per un giudizio sintetico e un apprezzamento. Forse manca ancora, nel nostro Paese, una piena consapevolezza da parte delle nuove generazioni di appartenere a un corpo sociale che rappresenta una ricchezza umana ed economica straordinaria. Una ricchezza che può essere messa a sistema mantenendo vivo il dialogo intergenerazionale, senza relegare ai margini la partecipazione alla costruzione e alla cura della cosa pubblica e del bene comune.

A Edoardo Italia e al nuovo consiglio di presidenza, rinnovato per il prossimo triennio, va l’augurio di un lavoro capace di sostenere talento, partecipazione e opportunità per i giovani.