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mercoledì, 12 Novembre, 2025
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Educazione sessuale a scuola, bagarre in aula alla Camera: opposizioni contro Valditara

Roma, 12 nov. (askanews) – Scontro in Aula alla Camera per le contestazioni delle opposizioni nei confronti del ministro dell’Istruzione Valditara durante la discussione del provvedimento sul consenso informato preventivo dei genitori o degli studenti, se maggiorenni, per la partecipazione a eventuali attività che riguardino temi attinenti all’ambito della sessualità. La bagarre è scoppiata dopo che il ministro è intervenuto accusando le opposizioni di dire “balle”. “Sono indignato perché è stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che voi abbiate detto che questa legge impedisce la lotta contro i femminicidi. Voi lo avete affermato: vergognatevi!”.

A queste parole le opposizioni hanno reagito duramente e il primo a intervenire è stato Andrea Casu (Pd) per un richiamo al regolamento: “possiamo avere idee differenti ma il rispetto è dovuto a tutti e da tutti in quest’aula”. La vicepresidente Anna Ascani ha diverse volte richiamato all’ordine i colleghi sia di maggioranza che di opposizione per calmare gli animi. “Ministro assuma il contegno degno di un ministro”, ha detto ancora Casu.

Anche Marco Grimaldi di Avs è intervenuto per chiedere “formalmente di richiamare il ministro. Lei ha esordito dicendo che le opposizioni non hanno letto, una frase arrogante… Lei ha alzato i toni e deve chiedere scusa, è venuto qui a insultarci, a sfidarci, abbassi lei i toni perchè è lei che sta provocando”.

Per la maggioranza sono intervenuti Simonetta Matone della Lega e Mauro Malaguti di Fdi per respingere le accuse delle opposizioni. La vicepresidente della Camera ha quindi provato a riportare il dibattito sul provvedimento: “So che questo è un argomento particolarmente sentito da tutti, ho dovuto richiamare all’ordine varie volte, ora prego tutte e tutti di attenersi nei toni e nei modi consoni a quest’aula evitando di travalicare, chiunque intervenga deve sentire questa responsabilità, io sto facendo del mio meglio ma ritorniamo al dibattito nel merito. Chiunque intervenga deve mantenere un comportamento e toni consoni all’aula in cui parliamo”.

Quindi Valditara ha preso la parola per chiarire: “Le mie affermazioni erano politiche, non personali. Mi dispiace se qualcuno di voi si è sentito offeso ma vi assicuro, e ribadisco, che questo disegno di legge non indebolisce in alcun modo la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere, anzi nei nostri programmi scolastici e nelle nostre linee guida sull’educazione civica noi ribadiamo la centralità dell’educazione alla lotta contro la violenza di genere e ovviamente contro i femminicidi”. Ha poi annunciato di dover lasciare i lavori per un impegno istituzionale, cosa che ha nuovamente suscitato le reazioni delle opposizioni. Di nuovo Ascani ha richiamato all’ordine i colleghi che si erano alzati in piedi: “Il ministro ha detto che ha un impegno ma il governo è presente, ha ritenuto così”.

“Davvero disonorevole per il suo ruolo che venga qui e rivolga a opposizione parole come vergognatevi: erano proprio riferite a noi, non fa onore al suo ruolo. Mi vergogno io per il ministro, sono due anni che la aspettiamo in commissione femminicidio – ha detto Sara Ferrari del Pd -: avrebbe dovuto spiegarci queste mirabolanti promesse che ha fatto al paese e di cui non si vede traccia”.