I missionari che fanno parte della Cimi (Conferenza istituti missionari italiani) in una lunga lettera aperta in vista delle elezioni europee auspicando innanzitutto che l’Europa riconosca il contributo degli immigrati scrivono: “In occasione delle elezioni del 26 maggio noi missionari cattolici di diverse famiglie e provenienze che siamo presenti nel Sud e nel Nord del mondo vogliamo condividere il nostro sogno e le nostre preoccupazioni sull’Europa, a fianco delle vittime dell’umanità’ ferita a causa dell’attuale sistema economico-finanziario che uccide creature
Esprimono, inoltre, preoccupazione per la retorica populista che alimenta sentimenti xenofobi verso gli stranieri. Una condanna espressa anche contro la politica dei porti chiusi adottata dall’Italia e per la sorte di decine di migliaia di profughi rinchiusi nei centri di detenzione in Libia, a rischio della vita per l’inasprirsi del conflitto. “L’Italia e l’Unione europea – affermano – si mobilitino per realizzare corridori umanitari che garantiscano il loro trasferimento in Paesi dove ci sia pace e condizioni di vita migliore”. I missionari ritengono immorale e contraria alle convenzioni internazionali la criminalizzazione delle Ong che cercano di prestare soccorso in mare ai naufraghi.
“A causa di questo boicottaggio tanti nostri fratelli e sorelle profughi sono morti annegati e continueranno a morire per omissione di soccorso. La guardia costiera libica, sostenuta dal governo italiano, spesso non interviene per salvare in mare quanti sono in pericolo e, quando interviene, riportano indietro i profughi nei lager libici dove uomini, donne e bambini sono sottoposti a torture, violenze e privazioni di ogni tipo”.
Contrarietà viene espressa anche verso il decreto sicurezza e immigrazione del governo, mentre chiedono all’Italia di aderire al Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare (Global Compact).