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martedì, 28 Ottobre, 2025
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Euro digitale, Panetta: costo adattamento medio 1 mln per ogni banca

Roma, 28 ott. (askanews) – I costi per l’infrastruttura tecnologica dell’euro digitale “saranno pagati dalla Banca centrale europea e dalle Banche centrali nazionali”, che poi si rifaranno con il signoraggio, per quanto riguarda le banche commerciali in media il costo di adattamento dei loro sistemi sarà pari a 1 milione di euro per ognuna in quattro anni, “ovviamente” le banche più grandi pagheranno di più. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, di fatto rispondendo in diretta ai rilievi ribaditi dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, sui costi di questi progetto, nel corso della Giornata mondiale del risparmio, organizzata a Roma dall’Acri.

Le stime citate da Panetta sono su un costo complessivo di 6 miliardi di euro per l’adattamento dei sistemi delle banche su quattro anni, da suddividere tra circa 5.000 istituti di credito in Europa. Sono stime in linea con quelle formulate da Bce e Commissione europea. Altre fonti, in particolare la società di consulenze Pwc ha fornito previsioni meno ottimistiche, in uno studio commissionato dal settore privato preventivava circa 18 miliardi.

Ad ogni modo “ha ragione il presidente Patuelli, non è un costo irrilevante ma non è un costo eccessivo”, ha detto Panetta con una disgressione dal testo del suo intervento. E comunque non è il costo per la creazione dell’infrastruttura che, ha ribadito, viene coperto da Bce e Eurosistema. Inoltre, “qual’è il vantaggio per le banche? Ricordo che oggi due terzi del mercato dei pagamenti digitali è in mano a società straniere, sulle carte di credito a due società statunitensi, sui pagamenti online a una società, anche quella statunitense”. Quindi “c’è anche un vantaggio in termini di possibilità di svolgere questa attività non attraverso degli intermediari non europei”.

“Per le banche questa è una grande opportunità, tutto sommato, a costi relativamente contenuti ed è essenziale che le banche partecipino, perché il successo di questo progetto dipenderà essenzialmente dalle banche”.

Patuelli oggi ha ribadito anche preoccupazioni sul tema della gestione delle liquidità, correlate all’euro digitale. “Questa è una giusta preoccupazione delle banche – ha detto ancora Panetta – però ricordo che questo è uno strumento che verrà emesso con un limite massimo alla detenzione per i sottoscrittori. Più di una certa cifra che verrà definita nei mesi prossimi non si potrà detenere, proprio perché non si vuole fare una concorrenza sulle liquidità delle banche”.

“L’equilibrio tra moneta pubblica e moneta privata sarà preservato, evitando la disintermediazione del sistema creditizio”. Infine, l’euro digitale nei “borsellini” virtuali non sarà remunerato, “un altro elemento importante per capire perché non si voglia fare concorrenza alle banche, non è questo l’obiettivo”, ha concluso Panetta.