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giovedì, 31 Luglio, 2025
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Fed conferma i tassi Usa e Powell non si sbilancia su settembre

Roma, 30 lug. (askanews) – Tassi di interesse ancora confermati a una forchetta del 4,25%-4,50% negli Stati Uniti. Lo ha comunicato la Federal Reserve a seguito della riunione del direttorio, il Fomc, che ha assunto la decisione – in linea con le attese – con una ampia maggioranza, 9 favorevoli, tra cui il presidente Jerome Powell, e 2 contrari, tra cui la vicepresidente Michelle Bowman, che preferivano un taglio.

L’istituzione monetaria resiste quindi alle pressioni del presidente Usa, Donald Trump, che da mesi insiste nel chiedere, con modalità a volte anche molto aggressive, una riduzione al costo del danaro. E lo fa menzionando principalmente gli effetti potenzialmente inflazionsitici di una delle principali misure messe in campo da Trump, i dazi commerciali, oltre alla solidità dell’economia. Proprio oggi i dati sul Pil, più 3% annuo nel secondo trimestre, si sono rivelati migliori delle attese.

In questo quadro “riteniamo che la linea attuale ci mantenga ben posizionati per rispondere tempestivamente” ove risultasse necessario, ha spiegato Powell. E poco dopo, interpellato sull’ipotesi di un taglio a settembre, ha risposto con termini che hanno avuto l’effetto di una doccia fredda sui mercati. Al Fomc “non abbiamo preso alcuna decisione sulla riunione di settembre”. In quella occasione “prenderemo in considerazione tutti i dati che saranno pervenuti” per stabilire la linea monetaria.

A Wall Street tutti gli indici hanno virato decisamente al ribasso, mentre il dollaro ha ricevuto una ulteriore sferzata schiacciando l’euro fino a 1,1415, ai minimi da quasi due mesi.

Powell ha spiegato che la maggioranza del Fomc ritiene “appropriata” la linea attuale, con tassi di interesse che vengono giudicati “modestamente restrittivi”. Poi è stato ripetutamente interpellato sulle pressioni giunte dalla Casa Bianca. “Avere una banca centrale indipendente è una architettura istituzionale che ha servito bene il pubblico e fino a quanto serve bene il pubblico penso che dovrebbe continuare e che andrebbe rispettata”, ha rilevato.

Una banca centrale autonoma “ti dà la capacità di assumere queste decisioni molto impegnative focalizzate sui dati e sull’evolversi delle prospettive, e non su fattori politici. I governi in tutte le economie avanzate hanno deciso di mettere una certa distanza tra queste decisioni e i decisori. Se non ce l’hai, sarebbe una grande tentazione, ovviamente, usare i tassi di interesse, per esempio, per influenzare le elezioni. E’ qualcosa che non vogliamo – ha detto ancora Powell – e penso che sia ampiamente compreso, certamente al Congresso. E penso che sia molto importante affermarlo”.

La scorsa settimana Trump si è anche improvvisamente aggiunto ad un tour, precedentemente programmato per i funzionari della Casa Bianca, ai cantieri per la ristrutturazione di diversi edifici della Federal Reserve. “Una visita piacevole – ha commentato Powell, impassibile -. E’ stato un onore per me ospitarlo, non capita spesso, ma è stata una visita positiva”. (fonte immagine: The White House).