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lunedì, 22 Settembre, 2025
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Filarmonica Romana, stagione n.204 tra concerti, danza, lezioni

Roma, 22 set. (askanews) – Presentata la stagione 2025-26 dell’Accademia Filarmonica Romana, curata dal direttore artistico Domenico Turi: la stagione n. 204 si apre alla città con una proposta artistica dedicata a un pubblico di tutte le età, fra concerti, lezioni di musica, danza, musical, clownerie e residenze artistiche. Il programma si alterna fra Teatro Argentina, Teatro Olimpico e Sala Casella e il cartellone è diviso tra i concerti all’Argentina, gli spettacoli al Teatro Olimpico e le Lezioni di musica, oltre alle iniziative concepite per le nuove generazioni di musicisti e per la musica contemporanea.

“In un’epoca così connessa come quella attuale – ha dichiarato il direttore artistico Domenico Turi – sempre più importante è coltivare l’incontro reale e non virtuale. Questa stagione vuole creare una comunità filarmonica, fidelizzando il pubblico ad artisti di levatura internazionale e spesso provenienti dalla nostra stessa città. La Filarmonica ha sempre sostenuto i giovani nel corso degli anni e continuerà a farlo. Molte sono state le scommesse vinte e alcune di loro torneranno in questa stagione da veri protagonisti”.

Undici i concerti al Teatro Argentina (il giovedì, ore 21) per scandire la stagione di musica da camera: musica antica, classica, romantica, repertorio barocco, il Novecento storico, prime esecuzioni assolute e inediti progetti affidati a virtuosi di richiamo internazionale, ensemble, trii, quartetti, con residenze artistiche e debutti per la città di Roma. Nell’anno in cui ricorre il cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, per il concerto di inaugurazione, giovedì 6 novembre, la Filarmonica omaggia il Princeps Musicae con l’esecuzione del suo Cantico dei Cantici in un originale progetto che intreccia musica rinascimentale alla nuova partitura, in prima assoluta, di Francesco Leineri. Walter Testolin dirige l’Ensemble De Labyrintho tra i gruppi vocali di riferimento nel repertorio rinascimentale, cui si affianca il fisarmonicista Samuele Telari, la violoncellista Elide Sulsenti e lo stesso Leineri per le percussioni e live electronics.

Artista “sensibile e poetica”, fra le pianiste più note dell’Est Europa con cui la Filarmonica ha avviato un progetto di residenza per il triennio 2025-27, l’ucraina Anna Fedorova torna il 27 novembre con un recital per piano solo dedicato a Chopin. Promettente formazione cameristica italiana, premio Abbiati nel 2020, il Quartetto Werther, raro esempio di quartetto con pianoforte stabile in Europa, esegue il 4 dicembre la novità di Francesco Antonioni Movimento di quartetto, una ideale “prosecuzione” dell’incompiuto Quartetto per pianoforte di Gustav Mahler che si ascolterà a inizio concerto. Completa il programma il Quartetto con pianoforte n. 3 op. 60 di Brahms.

Il 18 dicembre torna Concerto Romano, diretto dal suo fondatore Alessandro Quarta, apprezzato ensemble di musica barocca, voce solista il soprano Carlotta Colombo. Un concerto di Natale che abbraccia la musica di tre dei più grandi maestri del barocco italiano – Antonio Vivaldi, Arcangelo Corelli e Alessandro Scarlatti – fra repertorio sacro e Cantate secentesche composte per il Natale.

L’anno nuovo all’Argentina si apre il 12 febbraio con il ritorno del Trio di Parma, formazione da camera fra le più longeve e pluripremiate del panorama musicale italiano, che completa con questo concerto l’integrale dei Trii con pianoforte di Brahms, cui affianca due lavori di Schumann. Premio Abbiati 2025 come miglior solista “per qualità tecnica e per sensibilità emozionale del gesto e del pensiero strumentale”, il violoncellista Ettore Pagano è un altro gradito ritorno in stagione per la Filarmonica che l’aveva ospitato diversi anni fa, ancora giovanissimo e promettente talento. Con il pianista Massimo Spada, Pagano impugna il prezioso violoncello Ignazio Ongaro (Venezia, 1777) ed esegue un programma fuori dal repertorio più classico e di grande interesse, incentrato sul Novecento, con i lavori di Schittke, Ligeti, Martinu e Rachmaninov.

Artista in residenza 2025-27 è anche Filippo Gorini, il suo “pianismo coraggioso” (The Guardian) ha conquistato le più importanti sale da concerto di tutto il mondo. Il 26 febbraio prosegue il progetto dedicato all’esecuzione delle ultime Sonate di Beethoven e Schubert (eseguirà del primo l’op. 110, del secondo la Sonata D 958), con una novità della compositrice franco-brasiliana Michelle Agnes Magalhaes.

Inoltre, debutta alla Filarmonica uno dei soprani russi drammatici più celebri di oggi: Lidia Fridman è nota per estensione vocale, agilità, timbro scuro e solida preparazione tecnica, che ne fanno una delle voci di primo piano nel panorama lirico internazionale. Il 12 marzo con la pianista Liubov Gromoglasova, interpreta alcune delle pagine più introspettive della musica vocale di Otto e Novecento: dalle intime e appassionate romanze russe di Cajkovskij e Rachmaninov ai Lieder tedeschi di Wagner e Richard Strauss, fra pathos e contemplazione.

Un viaggio nel barocco musicale, intrecciando cantate e sonate a tre, in un caleidoscopio di affetti. È quello che propone il soprano, raffinata interprete, Francesca Aspromonte e l’ensemble Arsenale Sonoro, dedito alla riscoperta di gemme nascoste del repertorio barocco, diretto dal violinista Boris Begelman, nel concerto del 16 aprile. Musica di Giovanni Bononcini, Arcangeli Corelli, Friedrich Handel e Alessandro Scarlatti.

Debutta a Roma, il 23 aprile, la nuova stella del concertismo internazionale, il ventinovenne violinista americano Randall Goosby, allievo di Itzhak Perlman. Acclamato per sensibilità e intensità delle sue interpretazioni, artista in esclusiva della Decca, Goosby ama affiancare al repertorio classico l’ascolto di compositori americani poco noti e da riscoprire. Con un prezioso violino Stradivari di primo Settecento, insieme al pianista Zhu Wang, spazia fra Dvorák, Beethoven e Debussy, la compositrice americana Amy Beach e il musicista afroamericano Harry T. Burleigh. Il 14 maggio la stagione all’Argentina si chiude con Enrico Dindo al violoncello e Andrea Lucchesini al pianoforte, eccellenti cameristi, legati alla più recente storia della Filarmonica per aver curato le ultime due direzioni artistiche. Proseguono la loro residenza triennale ed eseguono alcune celebri pagine del repertorio romantico di Schumann e Brahms.

Le tre Lezioni di Musica condotte da Giovanni Bietti (la domenica, ore 17.30), prodotte dall’Accademia Filarmonica Romana e trasmesse da Rai Radio3, sono dedicate quest’anno agli strumenti a fiato, più precisamente al grande repertorio cameristico per clarinetto, flauto e corno. Due “fili rossi” attraversano la rassegna: la musica da camera di Robert Schumann, inesauribile laboratorio di sonorità e di combinazioni strumentali, e l’amore di Claude Debussy per le delicate sonorità del flauto e del clarinetto. La lezione inaugurale (19 ottobre) vede protagonista il clarinetto, con il talento di Kevin Spagnolo, primo premio a soli 22 anni al Concorso Internazionale di Musica di Ginevra, accompagnato dal pianista Simone Rugani. La seconda lezione (2 novembre), solista Bianca Fiorito, flautista stabile dei Münchner Philharmoniker dal 2021, è interamente dedicata alla sonorità del flauto solo, e attraversa quasi due secoli di musica, da Bach a Debussy. La terza e ultima lezione (18 novembre) sarà con il cornista Emanuele Urso, primo corno solista al Teatro alla Scala di Milano, con Fabio Fornaciari al pianoforte.

Ricco il cartellone della Filarmonica al Teatro Olimpico, dalla danza, fra coreografie più classiche e rivisitazioni contemporanee, alla clownerie e all’acrobazia, spettacoli dai ritmi travolgenti, musical, e l’atteso ritorno di Momix con il nuovo Botanica Season 2.

Alzano per primi il sipario, per l’inaugurazione della stagione della danza, i quattordici giovani talenti della Compagnia Junior del Balletto di Roma che dal 10 al 12 ottobre rivisitano uno dei balletti più celebri, Coppelia, ambientandolo nei giorni nostri, in una nuova produzione che porta la firma di Fabrizio Monteverde. Dal 13 al 16 novembre l’icona dei balletti classici, Il lago dei cigni nella versione firmata da Luciano Cannito, basata sulla versione originale di Petipa, per Roma City Ballet Company, vede protagonisti le due stelle della danza Aya Okumura Principal del Balletto del Teatro Nazionale di Praga, e Dinu Tamazlacaru Principal dello StaatsBallett Berlin. Nella nuova produzione, l’uso dell’intelligenza artificiale – prima volta nella storia del balletto classico -, sarà utilizzata per ricreare il mondo immaginifico del Principe Sigfrid e della sua amata Odette. Porta sempre la firma di Cannito, per la compagnia Roma City Musical, Saranno Famosi – Fame The Musical (27-30 novembre), che coniuga la premiatissima serie Fame a nuovi brani, orchestrazioni moderne e originali coreografie. Un mix di canto, danza, musica, recitazione, dalla narrazione dinamica.

Il Balletto di Milano firma, in una nuova produzione, la rivisitazione del celebre capolavoro natalizio Lo schiaccianoci (11-14 dicembre) fondendo la magia della tradizione classica con l’eleganza senza tempo dello stile Art Déco. Costumi scintillanti, scenografie sontuose e un tocco rétro trasformano ogni scena, sulla musica di Cajkovskij, in un gioiello visivo. Dal 4 all’8 marzo, atteso il debutto a Roma di Titizé – A Venetian Dream l’ultimo lavoro di Daniele Finzi Pasca, prodotta dalla Compagnia Finzi Pasca. Un omaggio poetico alla storia del teatro veneziano, all’artificio e alla sorpresa, dove passato e presente si mescolano in unico racconto. Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clownerie, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia, e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza.

Dopo il successo del 2024, torna dal 14 al 19 aprile Stomp, celebre compagnia britannica fondata da Luke Cresswell e Steve McNicholas. Senza trama, personaggi né parole, otto performers, formidabili ballerini-acrobati-percussionisti, “suonano” oggetti di uso comune: accendini, scatole di fiammiferi, coperchi dei bidoni, scope, pneumatici, lavandini e riempiono il palco con un ritmo esplosivo e incalzante, in un delirio artistico di travolgente ironia. Altro atteso debutto per la città di Roma, dal 28 aprile al 10 maggio, sarà Botanica Season 2 di Momix e del suo visionario fondatore Moses Pendleton. Il coreografo americano riprende e reinventa il suo acclamato capolavoro del 2009, Botanica, in un processo di evoluzione artistica che ne disvela nuove profondità, trasformandolo e conducendolo verso inedite metamorfosi.

Ha preso il via il 18 settembre il nuovo ciclo “Dialoghi d’autunno”, giunto alla quinta edizione, realizzato fin dal suo nascere con la Fondazione William Walton e La Mortella di Ischia per la promozione di giovani interpreti provenienti dai Corsi di specializzazione delle principali Accademie e Scuole di musica. I musicisti sono impegnati in un triplice appuntamento – uno alla Filarmonica, presso la Sala Casella (il giovedì, ore 20), e due, il sabato e domenica successivi a Ischia, presso la Sala Recite nei Giardini La Mortella in cui sarà replicato il programma del concerto di Roma. I concerti alla Filarmonica sono preceduti da una introduzione all’ascolto del musicologo Valerio Sebastiani, che lascia poi il palco ai musicisti che si confrontano con il repertorio dei grandi compositori del passato, spaziando fra Ottocento e secondo Novecento. Dopo l’apertura con i fratelli lucchesi Niccolò e Lorenzo Corsaro, viola e pianoforte, i successivi concerti vedono protagonisti il Trio David formazione d’archi di giovani promesse (25 settembre), il violoncellista Paolo Tedesco con il pianista Filippo Piredda (9 ottobre), e a chiusura il 16 ottobre il pianista Giacomo Menegardi, primo premio alla XXXIX edizione del Premio Venezia nel 2023.

Infine, decima edizione per Assoli, il ciclo che l’Accademia Filarmonica Romana dedica alla creazione musicale contemporanea per strumento solo. Sei appuntamenti in Sala Casella da gennaio a giugno (il giovedì, ore 20), in cui si potranno ascoltare le più recenti musiche, molte in prima assoluta, scritte da giovani compositori, affiancate ad alcune pagine del Novecento.