13.1 C
Roma
venerdì, 3 Ottobre, 2025
HomeAskanewsFlottilla, primi contatti tra la Farnesina e gli italiani detenuti

Flottilla, primi contatti tra la Farnesina e gli italiani detenuti

Roma, 3 ott. (askanews) – L’ambasciata d’Italia a Tel Aviv ha stabilito un primo contatto telefonico con alcuni di cittadini italiani detenuti nel porto di Ashdod dopo il loro fermo a bordo delle navi della Flottilla. Al termine delle festività di Yom Kippur, riporta la Farnesina con una nota, i diplomatici italiani hanno parlato con i 4 parlamentari in stato di fermo e stanno continuando ad avere contatti telefonici con altri connazionali prima delle visite consolari che dovrebbero iniziare domani.

Nel frattempo sono salite a 42 le imbarcazioni della Global Sumud Flottilla sequestrate dalle forze di sicurezza israeliane. Lo comunicano gli stessi organizzatori del gruppo di militanti pro Palestina. Il grosso dei mezzi è stato fermato già ieri. “Gaza non è sola, la Palestina non viene dimenticata. Non andiamo da nessuna parte”, affermano dalla flottiglia.

“Non abbiamo ancora portato a casa sane e salve le persone. Quando saranno nelle loro famiglie, nelle loro case, magari qualcuno potrà parlare diversamente. Ma chi come me ha l’obbligo di servire questa Nazione, e di portare a casa queste persone, e di lavorare per la loro sicurezza, dovunque siano, non ha la possibilità di fare il commentatore politico e deve raggiungere il risultato”, ha affermato il ministro delle Difesa, Guido Crosetto, intervenendo telefonicamente su La7.

“C’è una grande differenza tra vivere la vita e immaginare una vita che uno vorrebbe, tra la realtà che viviamo e quella che vorremmo. Io non posso vivere la realtà che vorrei, ma devo, come ministro della Difesa, gestire situazioni drammatiche, difficili – ha affermato Crosetto -. Con un obiettivo chiaro e molto semplice in questo caso: far sì che tutti i cittadini italiani potessero essere più sicuri possibile”. E “come sa benissimo la portavoce che è lì presente, dopo il primo attacco di droni, che infatti è stato anche l’ultimo, nessuno si chiederà perché è stato anche l’ultimo. Quando non succede niente, non è mai una casualità: è molto spesso frutto di un lavoro oscuro che uno si terrebbe anche per sé, se non sentisse dell’ironia facile come quella che ho sentito prima”, ha detto ancora il ministro.